"Ha sempre trovato tempo per ricevermi e aveva manifestato un'apertura nei miei confronti", racconta il figlio dell'ex sindaco mafioso di Palermo
L'esposto in realtà non fa nomi e cognomi dei pm che avrebbero commesso le violazioni. Ma una lettura delle sei pagine della denuncia non lascia dubbi: il riferimento è al pool che indaga sulla trattativa
Il magistrato ha risposto che preferisce aspettare l'esito di alcuni concorsi per i quali ha presentato domanda, come quello per tre posti di sostituto alla procura nazionale antimafia
Per il presidente della Repubblica le stragi mafiose del '93 "si susseguirono secondo una logica unica e incalzante per mettere i pubblici poteri di fronte a degli aut aut"
In poco più di tre ore il capo dello Stato ha risposto alle domande dei giudici e degli avvocati sulle terribili vicende che scossero il Paese negli anni '92-'93
"La parola 'trattativa' - ha riferito un legale della difesa - non è mai stata usata". Il presidente della Repubblica "ha tenuto sostanzialmente a dire che lui era uno spettatore di questa vicenda", ha raccontato l'avvocato Luca Cianferoni, legale di Totò Riina
"Le istituzioni che per oltre 30 anni si sono macchiate di ombre - ha aggiunto Tofalo - lo devono per rispetto al popolo sovrano e per garantire la trasparenza ed i valori sui quali è, o almeno dovrebbe essere, fondata la nostra Repubblica"
I giudici hanno respinto la richiesta avanzata dagli imputati: quando il Capo di Stato sarà sentito come teste, non ci saranno Riina, Bagarella e l'ex ministro Mancino. Il legale di Riina annuncia che chiederà l'annullamento del processo
I boss hanno chiesto di partecipare, sempre in video-collegamento, all'udienza. L'Avvocatura dello Stato si è opposta. La Corte si è riservata di decidere
Sia il presidente della corte d'assise che la procura di Palermo e le difese hanno ringraziato il presidente del Senato, Piero Grasso, per aver rinunciato alle prerogative di farsi esaminare a Palazzo Madama
Domani la Cassazione deciderà se nell'aula bunker di Palermo ci sono o meno le condizioni di sicurezza per continuare lo svolgimento del processo sulla trattativa Stato-mafia
Il pentito vicino alla famiglia del boss palermitano ha deposto al processo sulla trattativa Stato-mafia in corso nell'aula bunker di Rebibbia sui rapporti intercorsi con Berlusconi e Dell'Utri
Il pentito, vicino ai Graviano, parla della volontà di Cosa nostra, nei primi anni '90, di far cassa attraverso il rapimento di personaggi in vista, come l'editore del Giornale di Sicilia
"Colui il quale è stato riconosciuto come il 'capo dei capi' della mafia avrebbe esclamato 'Di Matteo deve morire. E con lui tutti i pm della trattativa'", spiegano Mario Mori, Giuseppe De Donno e Antonio Subranni
Un magistrato della corte suprema nipponica, per motivi di studio, sta seguendo l'udienza odierna, a cui, però non è presente il grande imputato, Totò Riina
Non sono note le ragioni della decisione del capomafia, tornato in carcere dopo un breve ricovero all'ospedale milanese San Paolo, disposto a seguito del malore avuto da Riina martedì
La Dna ha anche evidenziato l'importanza della sentenza che ha assolto il prefetto Mario Mori ed il colonnello Mauro Obinu dalle accuse per la mancata cattura di Bernardo Provenzano nel 1996
Il procedimento, che si celebra con rito abbreviato, è uno stralcio di quello in corso di fronte alla Corte di Assise che vede imputati boss, politici, ex ufficiali dell'arma e Massimo Ciancimino
"Mori non mi parlò mai di trattativa né mi accennò mai al fatto che qualcuno potesse avere tradito la sua fiducia". Lo ha detto l'ex segretario generale di Palazzo Chigi Fernanda Contri
Nei confronti del Pm era stata avviata l'azione disciplinare per aver rivelato in un'intervista l'esistenza di telefonate tra il capo dello Stato e Nicola Mancino intercettate nell'inchiesta sulla trattativa
"C'è un clima più disteso fra Stato e Mafia, che fra Stato e piazza", ha detto Crozza nel corso della trasmissione condotta da Giovanni Floris
Il pentito conferma l'interessa di Cosa nostra a contattare Berlusconi e Dell'Utri per arrivare all'allora leader del Psi che ancora non era stato colpito da Mani Pulite "perché influisse sull'esito del maxiprocesso"