la notizia ha ulteriormente esasperato gli animi tra i lavoratori
Gli impianti sono tutti fermi. A rischio 1500 posti di lavoro tra diretto e indotto. "Bisogna ripartire subito", esorta Gigli, il quale auspica che la magistratura inquirente "anziché tenere ferma una intera raffineria per un tubo che si è bucato, faccia tagliare e sequestrare la parte di tubazione incriminata e consenta all'Eni di riavviare presto la produzione"
Nella raffineria è subito scattato il piano d'emergenza, con l'intervento dei vigili del fuoco aziendali. Non si conoscono ancora le cause del rogo