Il super boss corleonese si trova da due anni ricoverato in stato quasi vegetativo ma il ministro non fa sconti
Nonostante il boss versi in condizioni gravissime e in stato quasi vegetale, per i magistrati resta il pericolo di contatti tra il boss e l'organizzazione mafiosa
Diverse le rivelazioni del collaboratore di giustizia che vanno dall'aver quasi assistito alla cattura di Provenzano, passando per le indicazioni di voto per Forza Italia nel '94, fino al progetto di attentare alla vita dell'ex ministro Salvo Andò
Il ministro della Giustizia Andrea Orlando risponde subito alla richiesta di chiarimenti sul trasferimento del capo di Cosa nostra dal carcere di Parma a quello di Opera a Milano
Il boss di Cosa nostra è uscito dal carcere di Opera per essere ricoverato al San Paolo. La famiglia commenta glaciale: "Per l'ennesima volta apprendiamo la notizia dalla stampa". Il Guardasigilli chiede delucidazioni
Troppa enfasi, sostiene il magistrato, è stata posta in merito alla sua domanda di partecipazione al concorso per la Procura nazionale antimafia
"Fino a quando Provenzano è ritenuto - spiega il Procuratore nazionale antimafia - idoneo a stare in carcere, essendo il capo di Cosa nostra o uno dei capi di Cosa nostra, allora bisogna applicare il 41 bis“
"Perizie mediche e relazioni del reparto ospedaliero di Parma riconoscono l'incapacità di nostro padre - spiegano - Alla luce di tali atti le Procure hanno espresso parere negativo alla proroga del 41 bis. Il ministro, invece l'ha prorogato"
Per i pm il capomafia, gravemente malato e per questo incapace di partecipare ai processi, non sarebbe in grado di comunicare con l'esterno
L'incontro, durato tre ore, è stato chiesto di ricostruire le impressioni ricavate nei colloqui in carcere col padre in merito ai presunti maltrattamenti subiti dal capomafia
È "inaccettabile" che Bernardo Provenzano, "ormai ridotto ad uno stato quasi vegetativo", sia ancora al 41 bis. A sostenerlo è l'Unione delle Camere penali
Bernardo Provenzano può restare in carcere e può continuare a essere sottoposto al regime del 41bis. Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti umani che ha rifiutato di applicare a Provenzano, così come richiesto dal legale del boss, Rosalba Di Gregorio
Il boss Bernardo Provenzano non è in grado di partecipare coscientemente al processo sulla trattativa Stato-mafia. Lo ha ribadito il gup Piergiorgio Morosini, titolare del procedimento, che è sospeso, sulla base dell'ultima perizia psichica fatta sul capomafia
La Procura di Caltanissetta sta indagando sull'ipotesi di reato che vede coinvolto l'ex magistrato su esposto del legale del boss. Secondo l'avvocato in un pezzo pubblicato sul "Fatto Quotidiano" sarebbero state riportate notizie che solo Ingroia avrebbe potuto fornire
PALERMO, 22 MAGGIO 2013 – Non si arrestano le polemiche per i video che riprendono Bernardo Provenzano nel carcere di Parma. Il legale del boss, Rosalba Di Gregorio, ha presentato al gup di Palermo un’istanza in cui chiede che vengano svolti accertamenti sulla presenza delle telecamere nella cella del capomafia.