La notizia è stata comunicata in aula dal presidente della corte d'Assise. Il boss Galatolo rivela nuovi particolari dell'attentato al pm Di Matteo che Messina Denaro voleva realizzare
I rapporti con l'ex capo del Ros Antonio Subranni e con l'ex ministro Calogero Mannino sono stati al centro della deposizione del pentito Angelo Siino, citato come teste dalla Procura nel processo sulla cosiddetta trattativa
Dal carcere milanese di Opera il boss ha raccontato al suo compagno pugliese Alberto Lorusso che incontrò il sette volte presidente del Consiglio davanti alla sua scorta
Mancino ha preso la parola al termine di un'udienza dedicata all'ascolto delle intercettazioni delle conversazioni con l'ex consigliere giuridico del Quirinale Loris D'Ambrosio. Ai giudici della Corte d'Assise, Mancino ha tentato di dare la sua chiave di lettura di quei dialoghi
Lo Verso, che ha ospitato il capomafia nel 2004, racconta come il boss fosse sicuro della sua protezione. E rivela che Di Matteo e Lumia erano entrati nell'obiettivo mafioso
L'ex autista e addetto alla sicurezza del boss racconta dei propositi stragisti di Graviano e rivela: "Stava per scoppiare una guerra all'interno di Cosa nostra"
La frase sarebbe stata riferita a Bellini dal boss stragista Antonino Gioè. Una frase che è stata definita profetica visti gli attentati del 1993. "Ma quando dissi al maresciallo Tempesta quella frase cosa fecero? Nulla di nulla''
Bellini, ex esponente della 'ndrangheta vicino all'eversione nera, ha riferito dei suoi contatti con i militari dell'Arma che lo avrebbero utilizzato come infiltrato all'interno di Cosa nostra
Francesco Di Carlo ha confermato la vicinanza di Arnaldo La Barbera ai servizi segreti e ha raccontato di come il giudice ucciso nella strage di Capaci venisse percepito sempre più come un pericolo
"Si parlò anche di colpire i figli di Andreotti - ha detto confermando quanto rivelato da altri pentiti - perché il padre non aveva fatto nulla per Cosa nostra, si era disinteressato del 41 bis, non l'aveva fatto togliere e non aveva fatto tornare tutto come prima"
Il collaboratore di giustizia rassicurò il giudice sul fatto che "Cosa Nostra non fece il suo nome quando decise dell'eliminazione di Falcone". Ma il magistrato, sempre in base alle sue dichiarazioni, "continuava ad essere nervoso"
"Non ci sono norme che consentono di surrogare la testimonianza con scritti provenienti dallo stesso testimone. Si tratta di un atto fuori dalla regola che non ci consente di rinunciare alla testimonianza del capo dello Stato". Queste le motivazioni della Procura
L'ultimo covo del capomafia corleonese, secondo il pentito, sarebbe stato ripulito da una squadra di mafiosi dopo un accordo preso da Provenzano con i militari dei Ros che avrebbe garantito la mancata perquisizione
Lo sfogo del capomafia con un altro detenuto sarebbe arrivato al termine dell'ultima udienza del processo sulla trattativa Stato-mafia. Grande preoccupazione negli ambienti della Procura palermitana in quanto, secondo Messineo, "questa sembra una chiamata alle armi"
Il collaboratore di giustizia ha raccontato ai magistrati i 15 giorni precedenti all'attentato del giudice quando "i telecomandi vennero provati in viale Regione Siciliana". E sul delitto Lima racconta: "Fu deciso da uno dei luogotenenti di Riina"
La missiva con la quale il capo dello Stato informa i giudici della sua disponibilità a deporre è arrivata in mattinata. Lo ha annunciato il presidente del collegio, Alfredo Montalto