Per l'omicidio del giornalista di Barcellona Pozzo di Gotto, nel messinese, sono stati condannati il boss Giuseppe Gullotti, come mandante, e Giuseppe Merlino, come esecutore
"L'arteficiere non era di Cosa Nostra, quindi capimmo che dietro al piano c'erano soggetti estranei alla mafia, apparati dello Stato, come nelle stragi del '92", ha detto il pentito
Prossima udienza il 15 maggio. Per consentire ai periti di trascrivere alcune intercettazioni salteranno due udienze in calendario
"Si parlò anche di colpire i figli di Andreotti - ha detto confermando quanto rivelato da altri pentiti - perché il padre non aveva fatto nulla per Cosa nostra, si era disinteressato del 41 bis, non l'aveva fatto togliere e non aveva fatto tornare tutto come prima"
I due giornalisti hanno raccontato ai magistrati dettagli relativi ai loro incontri con l'ex ministro e della sua paura dopo l'omicidio di Salvo Lima
La Corte d'Assise di Palermo ha accolto la richiesta della Procura: Napolitano deporrà