Le indagini difensive sostenevano la presenza del Dna di un amico del fratello della vittima sotto le unghie di Chiara
Il giovane, come riporta il Corriere della Sera, era un amico del fratello di Chiara che frequentava spesso casa Poggi. Il ragazzo presenta un alibi non solidissimo
Gli accertamenti hanno portato a isolare una bottiglietta d'acqua e un cucchiaino che sarebbero stati utilizzati dal ragazzo di Garlasco, uno della cerchia di vecchie amicizie della Poggi
La prima Corte d’Assise d’Appello di Milano non ha riconosciuto all’ex studente bocconiano l’aggravante della crudeltà ma nemmeno le attenuanti e ha anche disposto un risarcimento di un milione di euro ai familiari della vittima
"La mia vita non è facile - dice Stasi - ora aspetto le motivazioni della sentenza. È un momento in cui è difficile trovare la concentrazione necessaria per fare qualsiasi cosa. In pratica, sopravvivo in attesa di capire cosa potrà succedere"
Oltre a rimarcare la "fondamentale importanza" della camminata sperimentale, contro Alberto ci sarebbero anche le omissioni sulle bici in possesso della famiglia Stasi
Ma il Dna non è l'unico indizio. Al vaglio ci sarebbe anche un paio di foto in cui si vede l'avambraccio di Stasi con due segni compatibili con quelli di una colluttazione. Foto che, dopo essere state trasmesse con altre alla Procura di Vigevano, erano state messe da parte
Questi gli esiti degli esami genetici sui reperti ungueali disposti dalla Corte d'Assise d'Appello di Milano nel nuovo processo di secondo grado a carico di Alberto Stasi
Yara, Chiara, Meredith. Tre ragazze le cui storie sono state raccontate attraverso la cronaca dei loro delitti. Delitti che ancora non hanno conosciuto la parola fine. Per le loro famiglie queste tre ragazze ancora non hanno avuto giustizia
A sette anni dal suo omicidio, il mistero sulla morte di Chiara Poggi non è stato risolto: l'allora fidanzato della vittima torna alla sbarra. Ecco le fasi salienti dell'iter giudiziario di questa tragedia che vede come unico imputato Alberto Stasi