Nel provvedimento di fermo si fa riferimento ad un monsignore contattato per fare ottenere al genero del boss Nicolino Grande Aracri, Giovanni Abramo (detenuto per omicidio) il trasferimento in un carcere calabrese
Giuseppe Iaquinta, padre di Vincenzo (ex Juventus e Nazionale) è stato arrestato nel reggiano nell'ambito dell'operazione anti-'ndrangheta
Le indagini sono coordinate dalla procura distrettuale antimafia di Bologna. I reati vanno dall'associazione mafiosa all'estorsione e all'usura, fino all'intestazione fittizia di beni e all'emissione di fatture false
Nel corso delle indagini è stato trovato un importante documento: un quaderno contenente i riti e i meccanismi procedurali per l'affiliazione alla 'ndrangheta
I tre avrebbero avuto "ramificati interessi criminali e imprenditoriali nella zona Nord della provincia di Roma e nella Capitale". Eseguite numerose perquisizioni in tutta Italia
Il comprensorio era interamente sotto il controllo della cosca, della quale è stato ricostruito l'intero organigramma con l'individuazione dei ruoli dei singoli affiliati
Tra le accuse anche il traffico di armi, la corruzione di pubblico ufficiale, l'estorsione e l'associazione finalizzata al traffico internazionale illecito di sostanze stupefacenti
Arrestati Rocco Rotolo e Salvatore Ruggiero, accusati di aver assicurato il collegamento tra alcune cooperative gestite dalla "cupola romana" e la 'ndrangheta
Gli arrestati sono accusati, tra l'altro, di avere favorito la latitanza del boss Giovanni Tegano, arrestato il 26 aprile 2010 dopo 17 anni di latitanza
L'inchiesta "ha documentato le modalità tipicamente mafiose di acquisizione e condizionamento di attività imprenditoriali, in particolare nel settore edile, anche mediante incendi e intimidazioni"
Nuovi risvolti dell'operazione "Marcos", che aveva portato all'esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di otto persone
I Gallico avevano effettuato "cospicui investimenti che avevano permesso loro di creare un rilevante patrimonio, confermando, l'esistenza di plurimi interessi economici della cosca nella Capitale"
Le cosche avrebbero imposto la propria egemonia per acquisire in modo diretto o indiretto la gestione di appalti pubblici, nonché l'occupazione abusiva di alloggi popolari
I sigilli sono scattati per due ville e un appezzamento di terreno, due auto e altrettanti conti bancari. L'operazione è stata condotta dagli uomini della Dia
L’indagine ha preso avvio nel settembre del 2011, quando vennero esplosi alcuni colpi di pistola contro l’autovettura di uno degli arrestati. Si trattavi di un'estorsione. Poco tempo dopo la ritorsione
I carabinieri del Comando provinciale di Cosenza hanno arrestato per tentata estorsione in concorso tre persone accusate di una serie di atti intimidatori a Marano Marchesato (Cosenza) ai danni di sindaco, vice sindaco e assessore comunale
Le accuse sono, a vario titolo, associazione mafiosa, traffico di droga, estorsioni, danneggiamenti, intimidazioni. Sequestrate anche aziende tra le quali ristoranti, negozi e attività imprenditoriali
Il pm aveva chiesto 6 anni per Gaetano Scullino che invece è stato assolto, dichiarando di essere molto "scosso" dalla vicenda. Sedici anni per il presunto boss Giuseppe Marcianò
L'imprenditore era stato arrestato, insieme ad altri indagati, a maggio dello scorso anno per associazione a delinquere di stampo mafioso nell'ambito dell'operazione della Dia chiamata "Piana"
Gli inquirenti ritengono che la cosca e le società collegate siano riuscite a vincere, negli anni, diversi appalti pubblici
Il latitante, noto come 'l'ingegnere', è stato bloccato alla frontiera tra l'Argentina e il Brasile, con documenti falsi e 100 mila euro in tasca. La sua vera identità è emersa a seguito dei controlli fatti con le impronte digitali
Gli arrestati sono ritenuti responsabili delle ipotesi di reato di associazione di tipo mafioso, porto e detenzione illegale di armi e munizioni, favoreggiamento personale e intestazione fittizia di beni, fattispecie, quest’ultime tre, aggravate dalle finalità mafiose