Nei mirino dei militari i mandamenti mafiosi di Mazara del Vallo e di Castelvetrano
L'accusa nei suoi confronti è di associazione a delinquere di stampo mafioso. È stato anche seguito un provvedimento di sequestro preventivo di due società a lui riconducibili
Gli arrestati sono accusati di associazione mafiosa, estorsione, favoreggiamento e fittizia intestazione di beni, tutti aggravati da modalità mafiose. Fermato anche il 're dell'eolico'. Tutti i nomi degli arrestati
Gli altri due imputati condannati sono Valentina Como, sorella di Gaspare, e Gianvito Paladino
Nell'operazione, rende noto la Dia, "sono stati sequestrati un’azienda commerciale di vendita al dettaglio di abbigliamento ed un immobile ad uso abitativo, ubicato nella contrada Triscina del Comune di Castelvetrano"
Le dichiarazioni del confidente collimerebbero con un primo allarme giunto a gennaio, in cui un uomo aveva svelato che Messina Denaro era in cerca di tritolo per uccidere il procuratore aggiunto a capo del pool antimafia
Nel mirino del boss latitante non solo Angelino Alfano ma anche il magistrato: il particolare fu raccontato agli inquirenti da un confidente che aveva raccolto i segreti di Mimmo Raccuglia
Ricercato dal 1993, ora il boss ha un “nuovo volto” grazie alle rivelazioni di un confidente che ne ha permesso l’elaborazione al computer. Il confidente descrive, però, un capomafia senza gli occhiali da vista
Erano finiti in manette nell'ambito dell'operazione che aveva portato anche all'arresto della sorella del superlatitante, che non ha ancora deciso se ricorrere o meno al rito abbreviato
"Quando un boss è latitante da così tanto tempo - ha aggiunto il procuratore Antimafia - significa che può godere di protezioni e coperture che ne attestano il suo potere"
Una fonte - secondo quanto scrive il quotidiano Repubblica - quattro giorni fa avrebbe svelato agli investigatori che il superboss sta cercando tritolo per compiere un attentato nei confronti del magistrato che gli sta alle costole
La Procura di Palermo ha aperto un'inchiesta sulla mancata cattura del boss latitante Matteo Messina Denaro dopo la denuncia presentata dal maresciallo dell'Arma Saverio Masi che ha raccontato di essere stato stoppato dai vertici dell'Arma quando era a un passo dall'arresto del capomafia trapanese.