In base ai tabulati, ai 36 che risultano non partecipanti alla chiama, vanno aggiunti Roberto Speranza e Guglielmo Epifani che risultano in missione. Il premier: "Fa male sentirsi dire che siamo arroganti"
Il Governo ha deciso di porre la fiducia al provvedimento sulla modifica della legge elettorale: Bersani: "Sulla democrazia, un Governo non mette la fiducia"
Di fronte alle polemiche che si sono scatenate in Aula a Montecitorio, dove le opposizioni - compresa quella interna al Pd sono insorte - Renzi ha continuato: "Finché sto qui, provo a cambiare l'Italia"
Al premier non è bastato vincere il primo round in Aula, con la bocciatura delle pregiudiziali di costituzionalità e di merito e la bocciatura della questione sospensiva, ma ha deciso di blindare la riforma da eventuali colpi bassi, anche della sua stessa maggioranza
Nella missiva il presidente del Consiglio scrive, tra l'altro: "on approvare la legge elettorale adesso significherebbe bloccare il cammino di riforme di questa legislatura. E significherebbe dire che il Pd non è la forza che cambia il Paese, ma il partito che blocca il cambiamento"
Il percorso della riforma si presenta "accidentato". Il premier Renzi ha già avvertito che presenterà le dimissioni se non verrà votata la fiducia sul provvedimento
In Commissione, al momento del voto, erano presenti solo gli esponenti della maggioranza, dieci dei quali sostituiti due giorni fa. La Boschi ha sottolineato anche che in Commissione "tutta la maggioranza ha votato compatta"
Il premier ha deciso di non fare un passo indietro dopo che Forza Italia, Sel, la Lega e i dissidenti Dem hanno abbandonato la Commissione Affari costituzionali alla Camera dei deputati lasciando soli i deputati del Partito Democratico
Hanno un atteggiamento "strumentale", la replica del vice segretario del Pd Lorenzo Guerini. "Sono sorpreso - dice - non ne capisco la ratio. Mi pare che ci sia la volontà di strumentalizzare, di sottrarsi al confronto"
Sono Bersani, Bindi, Cuperlo, Lattuca, D'Attorre, Giorgis, Pollastrini, Agostini, Meloni e Fabbri. Per la minoranza è una regressione della democrazia, ma i renziani minimizzano
Ad annunciare la sostituzione dei parlamentari è stato Andrea De Giorgis. La decisione è conseguente alla scelta di non votare gli articoli della riforma elettorale
Slitta a lunedì 20 aprile la presentazione degli emendamenti al ddl; l'apertura del premier su possibili modifiche sull'elezione del Senato è apprezzata dall'opposizione interna al Partito democratico
L'opposizione interna si dice pronta a non votare il testo della riforma alla Camera. Sarebbero una settantina di parlamentari su 310
Nunzia De Girolamo conferma la sua posizione di contestazione alla linea del suo partito sulla legge elettorale
Adesso "l'Italia può ripartire" ha sottolineato il presidente del Consiglio. E anticipa: "Sulle intercettazioni il governo pronto a intervenire"
Civati, Fassina e Cuperlo hanno annunciato che non voteranno la riforma in Aula. Il premier ha bocciato le richieste di modificare il testo della nuova legge elettorale
"Riaprire al discussione", ha detto il premier, "sarebbe un errore madornale. Alla Camera, il Pd ce la fa da solo, al Senato occorrerà la coalizione"
Tra i papabili c'è Anna Finocchiaro che però potrebbe essere in lizza per la Corte costituzionale. A sorpresa si fa il nome anche della cronista della redazione di Palermo dell'Adnkronos
Scontro al vertice tra esponenti di spicco del partito democratico e il governo. Non si è fatta attendere la replica del vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini: "Una sciocchezza incredibile"
L'emendamento del senatore del Pd, Stefano Esposito, approvato in Aula, cancella la maggior parte delle proposte di modifica delle 47 mila presentate per la riforma del sistema di voto
Ventinove senatori Pd confermano il no alla proposta di riforma elettorale del presidente del Consiglio. Il ministro Boschi replica: "I numeri ci sono, andiamo tranquilli"
"L'impianto del Patto del Nazareno "è oggi più solido che mai, rafforzato dalla comune volontà di alzare al 40% la soglia dell'Italicum, e dall'introduzione delle preferenze dopo il capolista bloccato nei 100 collegi". È quanto si legge in una nota congiunta del Pd e Forza Italia