Il capo ultrà si è presentato al carcere di Secondigliano, accompagnato dal legale Giovanna Castellano
Emiliano Esposito è stato colpito da un commando mentre aspettava che suo figlio uscisse da scuola. L'uomo ha precedenti per droga
L'uomo è ricoverato in ospedale. Il figlio è il capo degli ultras del Napoli, che salì alla ribalta per la sua "mediazione" durante la finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina dell'anno scorso
Con il capo ultrà del Napoli sono state arrestate altre quattro persone. Devono rispondere di resistenza a pubblico ufficiale e violazione della normativa sulle competizioni sportive. De Tommaso si trova agli arresti domiciliari
"È vero ci siamo incontrati - conferma ai cronisti Roberto Speziale, papà di Antonino. - Lui crede fermamente nell'innocenza di mio figlio. È stato vittima della maglietta che indossava da due anni"
"Genny 'a carogna" è stato bloccato dall'equipaggio di una pattuglia mentre guidava nella corsia d'emergenza della tangenziale del capoluogo etneo. Immediato il ritiro della patente
Lo ha riferito un collaboratore di giustizia. Sono oltre 40 le zone del quartiere Ponticelli di Napoli dove l'organizzazione criminale spacciava. I suoi affiliati più devoti, per sancire la propria venerazione nei confronti del giovane capoclan Marco si facevano tatuare addosso il suo soprannome "Bodo"
La Questura aveva precisato che qualsiasi esposizione di materiale dai contenuti offensivi, intolleranti o che incitano alla violenza avrebbe portato alla sospensione del match di seria A al San Paolo che invece si è svolto senza intoppi. La vedova Raciti aveva detto: "Non si deve giocare, è una vergogna"
“Eravamo un bel gruppo pacifico di tifosi – spiegano i tifosi juventini – ragazzi, adulti e perfino donne e bambini, ci siamo fatti sentire da tutta la città ma abbiamo rispettato tutto e tutti"
Il dietrofront arriva dopo che la vedova di Filippo Raciti, l'agente ucciso nel 2007 durante gli incidenti davanti allo stadio di Catania, ha chiesto che non venisse giocata la partita qualora i tifosi del Napoli avessero indossato allo stadio le magliette "pro Speziale"
In carcere per l'omicidio dell'ispettore Filippo Raciti, Speziale continua a proclamarsi innocente e tramite i suoi avvocati fa sapere di essere vicino alla famiglia Raciti, che per lui è "un eroe" a prescindere dall'esito del processo che lo vede imputato come assassino