Si prevede un incremento notevole del numero di procedure di divorzio nei vari tribunali d'Italia perché la legge è retroattiva e riguarda almeno 300 mila coppie di separati
Secondo il giornale della Cei, il parlamento, invece di fare leggi a favore della famiglia, vara norme che accrescono il senso di precarietà delle coppie
L'ok definitivo è arrivato a Montecitorio, dove soltanto la Lega Nord ha votato contro. Una vera e propria svolta per l'Italia visto che si va a modificare una norma di oltre 40 anni fa
Per ottenere il divorzio “lampo” la richiesta deve essere consensuale, non ci devono essere figli minorenni, né maggiorenni con handicap gravi o non autosufficienti da un punto di vista economico
È passato l'emendamento per il quale la comunione dei beni si scioglie nel momento in cui il presidente del tribunale autorizzi gli ormai ex a vivere separati
Tra le misure contenute nel testo ci sono: la negoziazione assistita anche per coppie con figli minori o maggiorenni con handicap gravi, l'arbitrato anche per i procedimenti pendenti in tribunale e Corte di appello, tranne che sui diritti indisponibili
Nodo centrale del provvedimento, la possibilità di stipulare accordi di separazione e divorzio al di fuori dei Tribunali, davanti ai soli avvocati o addirittura direttamente davanti all’Ufficiale di Stato civile. La procedura è battezzata come "negoziazione assistita"
La Camera ha votato l'approvazione della norma: 381 i voti a favore, 30 i contrari, 14 gli astenuti. La normativa prevede che dopo 12 mesi di separazione giudiziale o 6 mesi di consensuale il matrimonio potrà essere sciolto
Il testo, approvato a larga maggioranza dai componenti della commissione, prevede una riduzione dei tempi a 12 mesi in caso di contenzioso e a 6 mesi per le consensuali
Potrebbe arrivare a breve l'atteso (per molti) divorzio breve. Le separazioni consensuali potranno avere una procedura più snella ed essere più veloci solo con l'assistenza degli avvocati, senza passare dal giudice