L'ex premier dopo il voto del Senato che ne ha sancito la decadenza non ha intenzione di ritirarsi e guarda con interesse ai prossimi eventi politici, a cominciare dalle prossime primarie del Pd. Occhi puntati sul Governo che "non ha più scuse" per non affrontare le grandi riforme
Il clima davanti a Palazzo Grazioli, residenza del Cavaliere, è incandescente tanto quanto in Senato. "Questo è un giorno amaro, un giorno di lutto per la democrazia ha detto l'ex premier. - Il Parlamento è soggiogato dalla magistratura"
Si voterà in Senato alle 19. Il Pd attacca: "Stiamo assistendo - dice il responsabile Giustizia del partito, Danilo Leva - a un'escalation con toni sempre più violenti da parte di Berlusconi"
"Non partecipiamo alla manifestazione". Lo ha detto Angelino Alfano, leader di Nuovo Centro Destra, ospite del programma televisivo "L’arena" condotta su Rai1 da Massimo Giletti
Silvio Berlusconi non ha nessuna intenzione di dimettersi. Lo ha ribadito nel corso di un’intervista al direttore del quotidiano “Il Mattino”. Ma quale sarà l'asso nella manica del leader di Forza Italia?
La grazia al processo Mediaset è ormai infattibile, ma mentre il leader del Pdl minaccia il governo, dai democratici arriva la risposta dura
Ci si avvia così alla decisione finale sulla decadenza di Silvio Berlusconi, in programma per il prossimo 27 novembre. Il presidente del Senato, intervenuto a Roma alla festa per i 50 anni di Adnkronos, si difende dagli attacchi del Pdl, ancora non rassegnato al voto segreto, e ribadisce il suo aver agito con il massimo rispetto del regolamento.
Il Movimento Cinque Stelle si dichiara contrario e porterà il calendario in aula per essere votato. Il Pdl risolleva il caso della violazione della camera di consiglio e ipotizza possano esserci ricadute sulla validità della decisione
Tra rinvii e polemiche la Giunta si è pronunciata. Muro contro muro tra Pdl e Pd, con Schifani e Zanda protagonisti. E' polemica sulla calendarizzazione del voto, non si voterà tuttavia prima del 5 novembre
Slitta la decisione a Montecitorio: tutti rinviato a novembre