"Devi marcire per quello che hai fatto", hanno urlato a De Santis alcuni amici della vittima al momento della lettura della sentenza
Duro anche l'ex fischietto De Santis: "E' stato un processo viziato sin dall'inizio: sono l'unico arbitro rimasto coinvolto per due partite che non riguardavano nemmeno la Juve. Aspetto di leggere le motivazioni, ma mi sembra che nei miei confronti ci sia stata una discriminazione"
Su un punto inquirenti ed esperti concordano: De Santis sparò i quattro colpi di pistola ad una distanza di circa un metro dai tifosi napoletani. E ciò è legato alla presenza di tracce di polvere da sparo sui tre tifosi azzurri raggiunti dai proiettili
L'ultrà è accusato dell'omicidio di Ciro Esposito, il tifoso napoletano raggiunto dai colpi di pistola e morto dopo una lunga agonia
De Santis aveva sempre sostenuto di non avere fatto fuoco. I periti del Ris sostengono che sparò dopo "essere stato sopraffatto dai suoi aggressori"
L'interrogatorio doveva essere il 9 ottobre ma l'ex ultrà romanista agli arresti ospedalieri per omicidio e duplice tentato omicidio scrive in un fax: "Non me la sento", riferendosi alle sue condizioni di salute
È quanto emerge dalla perizia balistica depositata al gip sui fatti del 3 maggio, prima della finale di Coppa Italia quando fu ferito il tifoso del Napoli morto dopo oltre 50 giorni
"Riferiva di aver visto con certezza la scena - scrive il gip - e di essere sicuro che l'uomo che aveva sparato era lo stesso che veniva picchiato dai tifosi del Napoli e che veniva poi identificato in Daniele De Santis"
Ancora ombre su quanto accaduto nei tafferugli che hanno preceduto la finale di Coppa Italia. I testimoni oculari sono d'accordo: a sparare è stato De Santis. Ma lui continua a dirsi innocente. Il padre di Fioretti, 32 enne che rischia la paralisi, sostiene che l'ultrà della Roma non fosse l'unico armato