Il legale chiedeva i domiciliari ritenendo venuto meno il rischio di inquinamento delle prove e annullati dagli arresti domiciliari quelli di pericolo di fuga e di reiterazione del reato
L'annuncio di tale richiesta è stato dato nel corso della trasmissione "Quarto Grado", alla quale il legale era presente in qualità di ospite
Quarto Grado mostra anche un video che riprende Veronica durante un secondo sopralluogo nel luogo del delitto
Il giudice ha escluso l'aggravante della premeditazione e delle sevizie. Durante e subito dopo la lettura della sentenza Veronica Panarello ha pianto. Il legale della donna pronto all'appello
La donna avrebbe anche detto di aver avuto una relazione con il suocero: "Sono tranquillo, la mia posizione è stata vagliata da investigatori e magistratura", ha poi dichiarato Andrea Stival
Il gup, dopo aver preso atto della richiesta della Panarello, ha aggiornato l'udienza preliminare al 17 marzo
L'accusa è rappresentata in aula dal procuratore Carmelo Petralia e dal sostituto Marco Rota. La Procura di Ragusa ha contestato la premeditazione nell'omicidio
"Il vivo ricordo, se non cancella il dolore, ci consente di pensarti né spento né lontano, ma vicino a noi, al sicuro nei nostri cuori dove continui a giocare e a sorridere. Per sempre!"
La donna ha dichiarato di non aver adagiato il corpo del figlio sulla strada ma di averlo abbandonato sul muretto del canalone da dove è precipitato
Le nuove dichiarazioni rese dalla donna, che ha cambiato da poco versione dei fatti, sono al vaglio della Procura della Repubblica che le sta valutando. Rinviata a domani l'udienza davanti al Gup
Nella lettera Veronica Panarello confessa che ha avuto qualche remora a inviare la missiva indirizzata all'inviata del programma della D'Urso. Poi i toni si fanno più intensi: da quando è morto Loris, scrive, la sua vita le sembra senza senso
"I docenti - rivela il legale - prestano la loro consulenza a titolo gratuito, ai due esperti è stato versato un rimborso spese. E abbiamo avuto diverse offerte di professionisti disposti a lavorare senza retribuzione al caso"
Lo ha confermato lo stesso arcivescovo all'uscita dalla casa di reclusione. "Le ho fatto visita - ha detto lapidario monsignor Francesco Montenegro - così come ho fatto con gli altri detenuti"