Il ministro della Giustizia continua a pagare caro lo strascico delle intercettazioni. Secondo quanto riferisce il quotidiano Repubblica, la Procura di Torino, impegnata sul caso FonSai, starebbe per trasmettere il dossier riguardante la Guardasigilli a quella di Roma, deputata alle inchieste sui membri del Governo. L'accusa: false dichiarazioni durante l'interrogatorio del 22 agosto.
Gli investigatori, come riporta il quotidiano la Repubblica, sarebbero in possesso di un tabulato con ulteriori contatti tra il ministro e suo marito, Sebastiano Peluso, con i familiari del patriarca Salvatore. Questa terza telefonata sarebbe intercorsa il 21 agosto, mentre l'ultima di cui ha riferito il Guardasigilli risale al 19 agosto
La data é decisa: Pd e Pdl hanno provato a far spostare la data, ma le opposizioni al momento l'hanno spuntata
Anna Maria Cancelleri, ministro di Giustizia, oggi interverrà in Parlamento per chiarire la sua posizione in merito al caso che la vede coinvolta. Le sue telefonate per "aiutare" Giulia Ligresti non sono state ben viste dalle opposizioni, che con il Movimento 5 Stelle chiedono la sfiducia del Guardasigilli, e da parte del Pd che chiede un intervento serio e un chiarimento dei fatti. Dal Pdl, dopo una difesa della primissima ora e l'accostamento al caso Ruby, tutto tace
Il ministro della Giustizia e suo figlio utilizzano i grandi giornali nazionali per andare contro le accuse mossegli in questi giorni, in attesa dell'intervento del Guardasigilli in Senato
Il ministro è pronto a riferire in Parlamento dopo la richiesta di chiarezza di M5S, Lega e Sel, ma i dubbi sulla scarcerazione di Giulia Ligresti crescono con la lettura delle telefonate tra la Cancellieri e la compagna di Salvatore Ligresti, Gabriella Fragni
Ruolo chiave nella vicenda delle intercettazioni che hanno coinvolto, e collegato, il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, con la famiglia Ligresti, è ricoperto sicuramente dal figlio del Guardasigilli, Piergiorgio Peluso, ex top manager proprio di FonSai, balzato nell'ottobre del 2012 all'attenzione delle cronache per la maxi buonuscita ricevuta dal gruppo controllato dalla famiglia Ligresti: 3,2 milioni di euro, secondo quanto riporta il Fatto quotidiano.