OPERAZIONE
Gli spacciatori, per evitare i controlli della polizia, comunicavano tra loro tramite Whatsapp ed avevano costituito una "rete" di cui facevano parte anche italiani tossicodipendenti e donne incinte
Sugli indagati finiti in manette pendevano già le accuse di associazione criminale armata dedita al traffico e allo spaccio di stupefacenti