Praticando l'usura e il riciclaggio di flussi di denaro di provenienza delittuosa, l'organizzazione, oltre a esportare capitali in Svizzera e a San Marino, li ha reimpiegati acquisendo il controllo di attività economiche. Nessuno dei commercianti intimiditi ha denunciato gli aguzzini. Il capo del clan sarebbe Giuseppe Pensabene, detto "Papa"
Era uno degli uomini che hanno partecipato al gruppo armato che ha liberato il boss a Gallarate. Cutrì non ha opposto resistenza al momento dell'arresto
L'inchiesta risale all'ottobre del 2012: furono arrestati 23 soggetti ritenuti appartenenti o collegati alla criminalità organizzata di origine calabrese operante in Lombardia vicini alla cosca Mancuso, attiva stabilmente a Milano e provincia