Gli indagati intimavano il pagamento di tangenti o pretendevano di installare delle slot machine in alcuni locali dell'agro aversano
Le accuse sono di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione tentata e consumata, lesioni personali e porto di armi, tutti con l’aggravante del metodo mafioso
L'indagine, ha consentito di fare luce su numerosi episodi di "estorsione perpetrati in danno di diversi operatori economici, realizzati attraverso la pretesa di somme di denaro comprese tra i 500 e i 3.000 euro, in prossimità delle festività"
Gli arrestati sono accusati a vario titolo di detenzione e porto abusivo di arma da fuoco, danneggiamento aggravato, minaccia aggravata ed esplosione di colpi d’arma da fuoco in luogo pubblico
L’organizzazione era attiva nelle province di Napoli e Caserta e con forti ramificazioni in Abruzzo, Lazio e Lombardia. I guadagni illeciti venivano reimpiegati in attività commerciali sull’isola di Tenerife