Non ci sarà l'interruzione del servizio idrico in 52 comuni del palermitano, anche se i lavoratori di Acque potabili siciliane, restano in assemblea permanente
Da venerdì 14 febbraio i dipendenti di Acque potabili siciliane dovranno restituire le chiavi, i mezzi e i badge. Lo smantellamento della società che gestisce il servizio idrico in 52 comuni della provincia di Palermo è iniziato
"Sono le inevitabili e allarmanti conclusioni - sostengono i sindaci - di una vicenda per la quale né il Presidente della Regione Siciliana, né l'Assessore Regionale dell'Energia hanno saputo o voluto trovare una soluzione"
Dopo oltre 48 ore di proteste di lavoratori e sindaci è arrivato ieri sera un accordo tra Regione, curatela fallimentare e Ato. Affidate a quest'ultimo, in via transitoria, le reti e la gestione del servizio
I lavoratori di Acque potabili siciliane (Aps), la società fallita che gestiva il servizio idrico in 52 comuni della provincia di Palermo, da ieri occupano la sede dell’azienda in via La Malfa, nel capoluogo siciliano
Cgil, Cisl, Uil e Cisal denunciano la possibilità dell'interruzione del servizio idrico in 52 comuni del palermitano. Intanto continua l'assemblea in via La Malfa
Ancora non è chiaro chi gestirà il servizio e come si manterranno i livelli occupazionali. I sindacati parlano di "ennesima macelleria sociale"