L’apparecchio per bambini è un dispositivo necessario, se l’apparato dentale dei più piccoli richiede il trattamento di specifiche problematiche del cavo orale. Vediamo a che età indossarlo, per quali condizioni e a quali costi.
Che cos’è un apparecchio per i denti?
Il termine medico più corretto è apparecchio ortodontico, si tratta infatti di un vero e proprio dispositivo medico che ha come obiettivo quello di allineare i denti o determinare l’allargamento del palato.
La figura che si occupa di questo tipo di trattamento è l’ortodontista. Lo scopo ultimo è non solo riallineare i denti, ma anche avere una corretta masticazione, una igiene orale più efficace, senza dimenticare una resa estetica migliore.
Gli apparecchi possono essere di due tipi: fissi, ovvero che richiedono di essere indossati 24 ore su 24, oppure mobili o rimovibili, tra i quali vanno ricompresi anche gli allineatori trasparenti. Tra gli apparecchi fissi, invece, possiamo ricomprendere l’espansore palatale.
In quale caso si mette l’apparecchio?
Cerchiamo di capire, allora, quando mettere l’apparecchio ai bambini. La principale ragione per la quale i bambini hanno necessità di indossare un apparecchio ortodontico è il cosiddetto palato stretto. Una condizione estremamente diffusa, che determina il bisogno di adoperare un apparecchio in circa 8 piccoli pazienti su 10.
La seconda ragione per la quale un bambino deve indossare un apparecchio è solitamente determinata da una malocclusione. Questo termine indica una disarmonia, si potrebbe dire, tra le due arcate dentali e che può interessare le ossa del viso, o i muscoli deputati alla masticazione.
L’apparecchio viene inoltre scelto come strumento per la risoluzione dei denti storti, altra causa di malocclusione, una condizione che deve essere curata non appena viene intercettata, dal momento che può essere, a sua volta, la causa sottostante di diverse e ulteriori condizioni quali difficoltà nella respirazione, problemi nella postura, dolori al collo, alle spalle o alla schiena.
I denti storti possono essere riallineati con uno strumento specifico, che prende il nome di apparecchio linguale.
Quanti anni va tenuto l’apparecchio?
I tempi d’uso di un apparecchio variano a seconda della condizione che deve essere trattata e in base al paziente. Non esiste quindi una tempistica identica per tutti i pazienti. Possiamo comunque indicare dei tempi di riferimento: il tempo minore, per ottenere risultati, è di cinque mesi. Solitamente, il tempo massimo è di due anni.
A che età mettere l’apparecchio ai denti, per i bambini?
Una terapia ortodontica, questa è infatti l’espressione che si usa quando un paziente indossa l’apparecchio ai denti, può essere fatta iniziare tra gli 8 e gli 11 anni, è infatti raro che si intervenga prima di questa età.
Proprio tra gli 8 e i 9 anni è possibile iniziare una terapia ortodontica, il più delle volte utilizzando apparecchi mobili, con risultati buoni. Il principio è il seguente: se il bambino ha problemi, alla mandibola o alla mascella, di tipo morfologico, si mette l’apparecchio anche quando sono ancora presenti i denti da latte. Per riallineare i denti, si aspetta che siano comparsi i denti definitivi.
La scelta sull’opportunità di iniziare una terapia ortodontica spetta all’odontoiatra. È importante, al riguardo, che una prima visita dal dentista sia svolta già a 3 anni.
Quanto costa un apparecchio per i denti per bambini?
Il costo di un apparecchio dentale dipende dal tipo specifico di terapia ortodontica. Un espansore palatale per bambini, ad esempio, ha un costo compreso intorno ai 1500 euro. Il costo di una terapia ortodontica fissa, nella sua completezza, può arrivare a circa 4000 euro.
Come chiedere bonus dentista 2023?
Iniziamo col dire che l’Usl, un tempo denominata Asl, è in grado di passare alcuni servizi quali: una visita odontoiatrica, nella quale è ricompresa anche una radiografia se necessaria, insieme ad altri servizi per pazienti fino ai 14 anni. Tuttavia, la mutua non copre i costi di un apparecchio ai denti.
Dobbiamo specificare che non esiste un bonus dentista, anche se spesso questa espressione è stata utilizzata, in modo improprio, in diverse sedi. Il Sistema Sanitario Nazionale ha previsto comunque dei programmi di tutela della salute odontoiatrica nell’età evolutiva, quindi fino ai 14 anni.
Sono poi previste tutele per specifiche categorie che versano in condizione di particolare vulnerabilità, persone che soffrono di patologie importanti, detto in termini più diretti, o che si trovano in condizioni di vulnerabilità sociale. Informazioni più specifiche, al riguardo, possono essere trovate su DPCM del 12 gennaio 2017, il decreto che stabilisce quali categorie hanno diritto a usufruire di questi specifici servizi.