Il crescente interesse verso le tematiche ambientali sta portando molte realtà industriali a veri e propri cambi di rotta nelle proprie politiche di sviluppo; da tali tematiche, ovviamente, non poteva sicuramente restare fuori il settore automobilistico che, da molti anni, ha posto sempre più attenzione al problema della mobilità sostenibile, un argomento che è di scottante attualità, dal momento che una buona parte delle emissioni nocive sono dovute alla mobilità delle persone e delle merci.
Trattando di mobilità sostenibile, non si può più certamente ignorare il ruolo svolto per l’ambiente rappresentato dalle auto ibride, come quelle proposte dalla casa giapponese Toyota, pioniera nel settore dell’elettrificazione per le motorizzazioni Full-Hybrid e Plug-in Hybrid (per esempio Toyota Yaris Hybrid, Toyota Yaris Cross Hybrid, Nuova Corolla Hybrid, Nuova Corolla Cross Hybrid, Toyota C-HR Hybrid, Toyota RAV4 Hybridecc.) eil cui ruolo sarà decisivo per soddisfare le esigenze di mobilità del prossimo futuro, tant’è che sono molti i benefici e le agevolazioni fiscali che le varie istituzioni (comuni e regioni in primis) concedono ai possessori di automobili con tecnologia ibrida.
Le varie tecnologie “Hybrid”
Le auto ibride non sono tutte uguali perché diverse possono essere le tecnologie di base. Innanzitutto è necessario chiarire che quando parliamo di auto ibride, solitamente si fa riferimento ad automobili con sistema Full Hybrid, il cosiddetto ibrido tradizionale, attualmente il più diffuso; è indicato con la sigla HEV (Hybrid Electric Vehicle).
Le auto Full Hybrid combinano un motore elettrico con uno a combustione (solitamente a benzina, che funziona nello stesso modo di quello di un’autovettura tradizionale). Per alimentare l’auto, i due motori possono lavorare insieme oppure separatamente. Il sistema ibrido è autonomo; vale a dire che può attivare o il motore a combustione o quello elettrico oppure entrambi contemporaneamente a seconda delle varie circostanze.
Per esempio, se stiamo percorrendo un tratto breve in cui è richiesta una bassa o media velocità, sarà il motore elettrico a essere utilizzato in modo prevalente; qualora, invece, sia richiesta maggiore potenza, sarà quello a combustione a essere sfruttato.
Il sistema ibrido permette un notevole risparmio di energia e un minore consumo di carburante.
Le batterie delle autovetture Full Hybrid non si ricaricano con la spina, ma recuperando l’energia cinetica normalmente dispersa durante la guida.
Un sistema simile a quello Full Hybrid è il PHEV (Plug-in Hybrid Electric Vehicle), detto semplicemente Plug-in Hybrid; le autovetture con sistema PHEV, meno diffuse, possono percorrere alcune decine di chilometri in modalità del tutto elettrica; inoltre, diversamente dalle auto Full Hybrid, possono essere ricaricate alla rete domestica oppure alle colonnine di ricarica.
Esiste anche il sistema MHEV (Mild Hybrid Electric Vehicle); popolarmente è noto come ibrido leggero; si tratta di un sistema che sfrutta un motore elettrico non molto potente che recupera energia in frenata o in decelerazione e che fornisce al motore termico un po’ di energia supplementare; è il “meno elettrico” dei tre sistemi.
I vantaggi delle auto Full Hybrid
Oltre al beneficio in termini ambientali (minori emissioni nocive), la tecnologia Full Hybrid, consente notevoli risparmi sui costi per il carburante e quelli per la manutenzione ordinaria e straordinaria. Inoltre, come già accennato, visti i vantaggi ambientali di questa tipologia di vetture, molte regioni e comuni le premiano con diversi incentivi: esenzione temporanea (in genere 5 anni) o addirittura permanente del bollo, parcheggio gratis all’interno delle strisce blu, accesso alle ZTL (zone a traffico limitato) e circolazione nei giorni di blocco del traffico.