Attualmente, Metaverso e Arte rappresentano un connubio ben rappresentato dai videogame. Il videogioco è un assaggio di quanto possiamo aspettarci dall’Arte espressa nel Metaverso perché contiene le più svariate forme artistiche (musica, arte visuale, narrativa, recitazione, danza, animazione, moda, ecc.).
L’arte nel Metaverso fa parte della realtà estesa (XR) che racchiude in sé gli ambienti della realtà aumentata (AR), della realtà virtuale (VR) e della realtà mista (MR). Di certo, non si fermerà ai videogame: sarà un mix tra blockchain e visori. Cosa significherà, nel prossimo futuro, creare per la realtà estesa?
Metaverso e Arte: un primo assaggio con i videogame
Il video gioco si trasforma in performance artistica. I player di game come GTA o Tom Clancy’s: The Division possono compiere atti artistici. Lo stesso Patchlab Digital Art Festival considera performance artistica il game play e sicuramente il Metaverso somiglierà a tutto questo con la possibilità di personalizzare lo spazio virtuale.
Altri videogame contengono arte in-game come nel caso di Forgetter, un gioco che include opere di una collezione cinese reale (Dslcollection). Avanza il gioco play-to earn: l’esempio più famoso è Sandbox dove gli artisti possono creare un oggetto usando il software gratuito di proprietà del videogame e venderla nel marketplace al pari di un NFT.
Realtà virtuale e illusionismo
La realtà virtuale (VR) è già illusione, illusionismo, prestidigitazione. E’ facile pensare, quindi, che l’illusionismo è l’unica arte non riproducibile dalla virtual reality. Può essere fattibile il contrario: nelle performance live, il teatro potrebbe integrare la realtà aumentata e la realtà virtuale. Il visore può consentire altri tipi di illusioni psicologiche, di generare sul palco fantasmi per arricchire i racconti di nuovi significati.
Chris Hickman, un mago, fondò The Void (parco in realtà virtuale) collegando la VR all’illusionismo con il supporto di un programmatore esperto di AR e VR. Nel creare illusioni tramite l’uso di tecnologie avanzate, Hickman sottolineò che occorre sfruttare comunque antiche tecniche di magia e di mentalismo per dare l’illusione al pubblico che la realtà simulata sia reale.
Restando con i piedi ben piantati a terra, la realtà virtuale può integrare nelle esibizioni artistiche quella reale nella speranza che i concerti live o il teatro tornino prepotentemente dopo i tempi di pandemia.
Metaverso e Arte, tra visori e blockchain
Metaverso e Arte prevedono il connubio di visori (che assicurino una fruizione differente) e blockchain (con gli NFT che certificano l’unicità e rarità dell’opera d’arte).
Riprendendo il discorso precedente su VR, AR e realtà fisica, l’opera reale deve rappresentare il punto di partenza per rendere possibili le espressioni digitali. E’ un concetto evidenziato in un articolo di MEET riferendosi al video di presentazione di Meta in cui i visitatori dal museo vengono letteralmente risucchiati nella realtà virtuale, oltre il quadro. MEET ha sottolineato che bisogna sempre partire dalla tela concreta.
In sintesi, analogico e digitale devono essere strettamente uniti e collegati: ciascuna delle due sfere deve contribuire all’esperienza finale secondo le proprie caratteristiche.