Ormai l’Intelligenza Artificiale è finita sulla bocca di tutti, sulle rassegne stampa di mezzo mondo e sulla metà dei post che troverete su un social network. Merito soprattutto della vicenda legata a Google, con il suo ingegnere che ha dichiarato di aver “parlato” con il suo assistente virtuale, riuscendo a cogliere la sua capacità di discernere, di riflettere, di provare sentimenti ed emozioni.
Ora, al di là di tutto il polverone mediatico e al di là della stessa veridicità della notizia, c’è un dato di fatto ineluttabile: l’Intelligenza Artificiale ci cambierà la vita. Oggi proviamo a dirvi come guardando a due ambienti molto distanti e diversi tra loro: da un lato il gioco e l’intrattenimento, il tempo libero e i nostri hobby, dall’altro invece la sanità e la salute.
Partiamo allora dall’argomento più leggero e ci spostiamo nell’universo del gambling. Qui infatti l’Intelligenza Artificiale è stata implementata di recente nelle funzionalità della piattaforma Leovegas, operatore di gioco regolamentato in Italia. Come? Semplicemente come sistema di messaggistica istantanea, con l’obiettivo non solo di prestare assistenza ai clienti ma anche di aiutarli a riconoscere le proprie abitudini e quindi contrastare il gioco patologico e le dipendenze ad esso legato.
“Offrire ai nostri clienti un’esperienza altamente divertente in un ambiente sicuro è al centro di tutto ciò che facciamo – ha spiegato Gustaf Hagman, Ceo del Gruppo LeoVegas – L’utilizzo di messaggi personalizzati nelle prime fasi della nostra relazione con i nostri clienti è il modo migliore per promuovere il coinvolgimento di questi ultimi con i nostri strumenti per il gioco più sicuro. Inoltre, ciò permetterà la costruzione di relazioni più sostenibili. Sono molto orgoglioso di utilizzare lo spazio premium sui nostri siti per questo scopo”.
Dal gioco alla salute, ci spostiamo all’Imperial Biomedical Research Centre di Londra dove si è registrata una diagnosi di Alzheimer innovativa. Grazie infatti a un particolare software si è riusciti ad esaminare oltre 155 regioni e 660 caratteristiche del cervello, arrivando a identificare la presenza della malattia anche in fase iniziale. I dati della ricerca sono stati pubblicati di recente sulla rivista Nature Communications e il fulcro è tutto dell’Intelligenza Artificiale, capace di leggere e comprendere immagini e dati in maniera altamente dettagliata e sensibile.
La rivoluzione dell’IA non lascia scampo a nessuno: che sia un medico o un gamer professionista.