I problemi del cuoio capelluto sono numerosi e non sempre è facile identificarne le cause; l’alopecia androgenetica, ad esempio, è il fenomeno più diffuso, in quanto colpisce circa il 70% della popolazione maschile e il 40% di quella femminile.
Sull’alopecia, tuttavia, ci sono molte convinzioni errate ed è importante fare chiarezza con l’aiuto degli esperti di Istituto Helvetico Sanders, specialisti nella calvizie da più di 30 anni e autori anche di una guida al trapianto dei capelli.
Come riconoscere l’alopecia androgenetica
Chi soffre di alopecia va incontro a una progressiva e lenta miniaturizzazione dei follicoli piliferi, di conseguenza i capelli prodotti dai follicoli sono sempre più corti, sottili e depigmentati. Ciò che avviene con la calvizie, infatti, non è semplicemente la caduta dei capelli, ma il fatto che molti di essi sono sostituiti da capelli più deboli, con un ciclo di vita più breve.
Nell’uomo, l’alopecia androgenetica comporta un diradamento sulle tempie e sul vertice, mentre nella donna la caduta dei capelli si concentra sulla parte superiore della capigliatura. La fase di crescita del capello, a causa dell’alopecia, si riduce progressivamente mentre le fasi di involuzione (catagen) e di riposo (telogen) hanno dei parametri anomali e può accadere che la caduta di capelli sia molto elevata a causa della sincronizzazione dei cicli di crescita dei follicoli.
Ci sono poi delle distinzioni fra i tipi di alopecia in base all’età in cui si manifesta:
- l’alopecia ad evoluzione lenta inizia tra i 28 e i 35 anni e progredisce lentamente senza comportare, di solito, la calvizie totale.
- l’alopecia ad evoluzione rapida comincia intorno ai 18 anni e provoca una notevole stempiatura già verso i 20 anni, continuando a progredire con l’avanzare dell’età.
- l’alopecia da invecchiamento inizia dopo i 50 anni di età e colpisce tutta la capigliatura in maniera omogenea, senza portare però ad avere zone completamente glabre.
Tra i fattori che possono concorrere a provocare l’alopecia androgenetica ci sono lo stress eccessivo, i disturbi alimentari, l’assunzione di alcuni farmaci, il tabagismo, l’abuso di alcool.
Quali sono i rimedi possibili all’alopecia
Non tutti sanno che si può essere predisposti all’alopecia androgenetica e che è possibile scoprirlo tramite un test genetico del capello. Alcune ricerche, infatti, hanno evidenziato il ruolo fondamentale del gene AR, le cui mutazioni causano l’aumento dell’attività dei recettori dell’ormone androgeno all’interno dei follicoli.
Sono diversi i geni che sono determinanti nello sviluppo della calvizie, per questo è importante isolare le mutazioni associate ad un aumentato fattore di rischio e agire preventivamente per contrastare l’alopecia androgenetica.
Riguardo i rimedi possibili, le soluzioni vanno valutate in base alla situazione specifica del paziente; sia il trapianto di capelli che i trattamenti a base di sostanze naturali consentono di ottenere risultati concreti e durevoli, ma il percorso da seguire deve essere graduale, in quanto non c’è una soluzione miracolosa alla caduta dei capelli ed è necessario monitorare la ricrescita e agire per massimizzare i risultati.
Grazie all’innovazione tecnologica e allo sviluppo di rimedi elaborati su misura del paziente, il trapianto di capelli è scelto da sempre più persone che desiderano recuperare una capigliatura forte e sana.