Milano e Cortina sono riuscite a battere la concorrenza delle città svedesi di Stoccolma e Åre per ospitare i Giochi Olimpici Invernali del 2026. La soddisfazione è stata enorme, perché era ben chiaro a tutti quale impatto hanno le Olimpiadi sul territorio in termini di investimenti, business, turismo. Addirittura, scommesse.
Così come è possibile giocare una schedina sulla prossima partita, alcuni bookmaker offrivano la possibilità di puntare su questo esito, esattamente come oggi offrono quote sul nome del prossimo Presidente della Repubblica. Una scommessa che non era affatto certa, dato che la competizione svedese era molto agguerrita.
Questa è la terza volta che le Olimpiadi invernali approdano in Italia, dopo le prime edizioni
del 1956, sempre a Cortina, e quelle del 2006 di Torino. Una vittoria importante, che segna un traguardo che significa molto in un paese come l’Italia che continua ad arrancare nel quadro economico attuale.
L’effetto dei giochi olimpici Malgrado l’opposizione di certe frange politiche che li hanno osteggiati, considerandoli un’operazione inutile, l’impatto dei giochi olimpici è considerevole. Secondo una previsione dell’Università La Sapienza di Roma, l’indotto originato dalla preparazione dei giochi dovrebbe aggirarsi su un surplus di PIL da 81 a 93 miliardi di Euro da qui al 2028, con un cash-flow positivo per il sistema-paese di circa 2,3 miliardi.
Le reazioni da parte dei vari attori dello scenario economico sono state estremamente positive, con le aziende che vedono nell’evento una fantastica opportunità non solo per creare lavoro all’interno dell’area interessata dai giochi, che comprende tutta la Lombardia e parte del Trentino, ma per puntare un grande faro mediatico a illuminare l’Italia, portandola all’attenzione di tutto il mondo.
Tra i più grandi sponsor dei prossimi giochi di Milano c’è stato il sistema della moda milanese, attraverso le parole e le azioni di uno dei suoi rappresentanti più illustri, Giorgio Armani. Re Giorgio si è speso per caldeggiare l’iniziativa, apparendo di persona nel documentario illustrativo che ha accompagnato la presentazione del logo e del materiale di presentazione creato dal comitato promotore dei giochi.
Ma il principale artefice del successo dell’iniziativa è stato il Sindaco di Milano, Beppe Sala, che da sempre ha creduto ai giochi e alla possibilità di portarli nel comprensorio meneghino. Sala è l’uomo dei grandi eventi, dato che dopo aver portato in città l’Expo 2015 ha bissato questo risultato con le Olimpiadi. Un successo importante, supportato e condiviso da gran parte della popolazione lombarda.
Scendendo più nel dettaglio per commentare l’effetto generato dalle manifestazioni olimpiche, non parliamo solo di economia, ma di occasioni di recupero. Infatti, una larga parte delle strutture previste per sostenere l’iniziativa avranno un impatto sostanziale sul recupero funzionale di diverse strutture e aree urbane della metropoli lombarda, e che è stato fondamentale come valore per sostenere la candidatura di Milano.
Si calcola che ben il 92% delle strutture sportive necessarie per ospitare i giochi siano già realizzate, e che abbiamo bisogno solo di una parziale risistemazione, mentre verrà invece realizzato un nuovo palazzetto dello sport – l’arena PalaItalia, da 15,000 persone – nell’area del quartiere di Santa Giulia, accompagnata da un progetto di riqualifica urbana. Lo stesso succederà con l’ex scalo ferroviario Porta Romana, già sede della Fondazione Prada, dove sorgerà il villaggio olimpico, e che verrà riconvertito in alloggi per studenti universitari dopo l’evento.
In ultimo, l’occupazione. Un impatto rilevante di queste iniziative sarà la creazione di nuovi posti di lavoro – circa 5,500 all’anno in media a partire dal 2020, per salire a 8,500 durante il 2026. Ma saranno molti di più nell’indotto, dato che le previsioni parlano di oltre 75,000 eventi più o meno strettamente correlati con le Olimpiadi, da qui al 2026. Insomma: c’è molto da fare.