Sono decisamente pochi i settori dell’economia dove il Coronavirus non abbia impattato negativamente. E questo chiaramente non è valido solamente per il nostro Paese. Gli unici a salvarsi, e paradossalmente anche ad avere beneficiato da questa situazione, sono tutti quei servizi legati al mondo digital. Questa scure che si è abbattuta nel 2020 ha toccato da vicino persino i casinò fisici. I siti di slot machine online vanno alla grande, ma alcune strutture fisiche famose in tutto il globo hanno subito ingenti perdite, e in vista ci sono solamente licenziamenti.
Coronavirus: nemmeno i casinò di salvano
Abbiamo detto che le video slot non hanno risentito della crisi causata dal Covid-19, come buona parte dei servizi legati al mondo digital. Il web durante questi mesi ha rappresentato un’ancora di salvezza per molte attività, ma per tante altre caratterizzate da un lavoro di tipo tradizionale il momento è davvero molto duro, persino per alcuni casinò tra i più famosi del globo.
Per comprendere meglio l’impatto del virus su queste strutture, basti immaginare che il Casinò di Sanremo nel solo mese di agosto ha perso addirittura il 13% degli incassi rispetto al medesimo mese dell’anno precedente. Parliamo di una cifra davvero imponente: 5 milioni di euro. Anche se l’attività dei casinò agli occhi di molte persone può essere considerata come secondaria, è opportuno ricordare che si tratta di un’industria a tutti gli effetti.
Un settore in grado di movimentare quantità di denaro davvero importanti (19 miliardi di euro nel solo anno 2018), e che impiega migliaia di dipendenti. Gli stessi che oggi vedono il loro lavoro messo a rischio dalla pandemia. Situazione tristemente comune a moltissime altre realtà aziendali, e che non riguarda solamente l’Italia. Anche oltreoceano la situazione non è delle migliori.
MGM Resorts International, società che controlla moltissime delle strutture presenti a Las Vegas, ha annunciato poco tempo fa di voler licenziare 18.000 dipendenti. Un numero mostruoso di persone che da un giorno all’altro rischiano di ritrovarsi senza lavoro, con un Virus tra l’altro, che a quanto pare sembra non voler mollare la sua presa. Ma il danno, come vedremo, non è solamente per i casinò.
La crisi dei casinò: l’indotto
Ogni attività economica, che sia di produzione o di servizi, non deve mai essere vista come una realtà fine a se stessa, ma come un ingranaggio che fa parte di un sistema. Nel momento in cui tale attività entra in crisi, anche tutto l’indotto che l’alimenta subisce la stessa condizione. E questo concetto è valido anche per i casinò. Precedentemente abbiamo menzionato Las Vegas.
Parliamo di una città tanto discussa quanto famosa nel mondo, e che meriterebbe di essere visitata a prescindere dalla passione per il gioco. Un luogo surreale, dove luci, suoni, musica e colori si intersecano per creare un’atmosfera unica. Tutto ideato per offrire ai visitatori un’esperienza davvero unica, e che almeno una volta nella vita andrebbe vissuta. Basti pensare a quante pellicole cinematografiche sono state girate proprio a Las vegas.
Come qualsiasi altra città “interessante” nel mondo, Las Vegas è una macchina da soldi per il turismo, che ogni anno porta milioni di visitatori tra le sue slot machine. Tour operator e agenzie viaggi, ma anche ristoranti e alberghi, guide turistiche, e una marea di altre figure che a causa della crisi Coronavirus in questo momento vedono il loro futuro messo a rischio.
Ma tutti questi tagli sul personale non riguardano ovviamente solo Las Vegas, perché molte altre case da gioco sparse sul territorio americano stanno subendo la medesima sorte. Tutto questo ha contribuito ad un crollo per l’intero settore del turismo americano del 61%. Purtroppo, questa volta, quello che è successo a Las Vegas non è rimasto a Las Vegas.