Dalla geologia ai miti mediterranei, dalla colonizzazione greca ai fenici, dal commercio fino alla globalizzazione dei giorni nostri. Civiltà e guerre. È la mostra ‘Terracqueo’ che sarà allestita dal 16 settembre a Palazzo Reale a Palermo. Attraverso 324 reperti e 8 sezioni, la Fondazione Fedirico II continua nel lavoro di ricerca dando vita a esposizioni che puntano al racconto del contesto socio-culturale e a catapultare il visitatore in un viaggio tra i secoli rendendolo parte attiva del percorso.
“Terracqueo per la Fondazione Federico II – spiega il presidente della Fondazione, Gianfranco Miccichè – rappresenta molto di più di un momento artistico e culturale. Ancora una volta Palazzo Reale diventa il simbolo della coesistenza dei popoli del Mediterraneo. Nell’arte e nella bellezza si manifesta una pacifica convivenza tra popoli di diversa cultura e religione. Ogni reperto di Terracqueo contribuisce a mostrare il Mediterraneo come la più grande fabbrica d’idee del mondo: dalla filosofia all’arte, alle scienze, alla medicina, all’organizzazione politica, tutto concorre al raggiungimento di principi senza barriere e senza pregiudizi. Contro le dottrine del totalitarismo, la mediterraneità è una filosofia del pensiero in grado di affermarsi come elemento propositivo verso la libertà. Terracqueo non vuole essere una mera esposizione di reperti, ma un racconto della vera anima del Mediterraneo, dalla storia geologica fino ai giorni nostri.”
L’ultima sezione, intitolata “Il Mediterraneo. Oggi”, è una mostra nella mostra. Un viaggio lungo otto mesi in 17 Paesi ha dato vita ad un reportage firmato dal giornalista Carlo Vulpio e dalla fotografa Lucia Casamassima, che nell’allestimento di Terracqueo diventa un’istallazione immersiva in grado di rituffare il visitatore nel presente anche in quelle aree interne e distanti dalle rive mediterranee, come Africa, Asia e Europa balcanica