Il Governo del Libano si è dimesso. Lo ha annunciato il primo ministro Hassan Diab, in un discorso alla nazione. “Ogni singolo ministro di questo governo si è impegnato a fondo, non abbiamo altri interessi oltre a quello di salvaguardare lo Stato”, ha detto Diab. Nella capitale Beirut è stata un’altra giornata di scontri e disordini, a una settimana di distanza dall’esplosione al porto che ha provocato oltre 200 vittime.
“Questo disastro richiede le dimissioni del governo e non dei singoli ministri. La governance è una responsabilità, la rivoluzione è una responsabilità, la giustizia è una responsabilità, l’informazione è una responsabilità e le dimissioni sono una responsabilità. A che punto siamo in tutto questo?”. Lo ha detto il vicepremier e ministro della Difesa del Libano, Zeina Akar, intervenendo durante il Consiglio dei Ministri, in merito all’esplosione al porto di Beirut di sette giorni fa.
“E per il Libano, spero che tutti abbiano la saggezza di unirsi perchè i pericoli sono esistenziali e non circostanziali. Questo è il motivo per cui spero in un accordo su un nuovo governo con integrità ed efficienza il prima possibile. Ho deciso di lasciare circa un mese fa perchè sentivo che non eravamo produttivi alla luce di queste difficili condizioni, ma mi sono astenuto perchè sento una grande responsabilità. Dopo il disastro, la sfida è diventata più grande”, ha aggiunto. “Dopo le dimissioni del governo, continuerò a lavorare fino all’ultimo, ufficialmente e personalmente, per alleviare il dolore”, ha proseguito Akar