“Apprendo che il ministro dell’Interno Lamorgese, dopo il nostro sopralluogo di ieri, sarebbe stata costretta a telefonare al sindaco di Lampedusa per rassicurarlo. Mi fa piacere perchè evidentemente ritiene, come in effetti è, di essere dalla parte del torto. Ma dovrebbe anche spiegare quale strategia intende adottare per garantire la sicurezza dei siciliani”. Lo afferma il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, che aggiunge: “Noi ieri abbiamo mandato su quell’Isola test sierologici e tamponi e domani imbarcheremo sempre verso le Pelagie una macchina per processare i tamponi in 20 minuti”.
“A proposito – aggiunge – ci dica il ministro se sono stati utilizzati i tamponi prima di trasferire i migranti da una parte all’altra della Sicilia. Se così non fosse sarebbe grave. E ancora non mi è chiaro: il governo Conte delibera o no lo “stato di emergenza” per Lampedusa, come chiesto dal Comune e dalla Regione? Ed ancora, possiamo finalmente conoscere quale protocollo il ministro dell’Interno ritiene debba essere seguito per tutelare migranti e cittadini? Ad esempio: domattina arriverà una nave a Pozzallo, con 60 migranti. Chi farà i tamponi? Dove faranno la quarantena? Il silenzio di Roma con chi ha la responsabilità costituzionale di tutelare la salute dei siciliani è diventato insopportabile e viola il principio di leale collaborazione cui anche il premier Conte dice di uniformarsi. O si concorda -sul piano sanitario- ogni azione con la Regione o non siamo più disponibili ad essere chiamati solo a supplire le gravi omissioni del governo centrale. Si diano una regolata!”.
(ITALPRESS).