La squadra mobile di Roma – coordinata dalla Procura – ha eseguito misure cautelari nei confronti di 31 indagati, tra i quali pubblici ufficiali (appartenenti alle Forze Armate con diverso grado) e imprenditori, accusati di frode nelle forniture, corruzione e turbativa d’asta negli appalti delle Forze Armate.
Nell’operazione “Minerva” in 7 sono finiti ai domiciliari: disposte inoltre 5 misure interdittive di sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio, e 19 misure di divieto temporaneo di contrattare con la Pubblica amministrazione e di esercitare attività imprenditoriali e uffici direttivi di persone giuridiche e impresa.
Frode e corruzione negli appalti delle Forze Armate, 7 arresti
Le indagini, durate quasi un anno, hanno fatto emergere “episodi di frode contrattuale ai danni delle Amministrazioni dello Stato appaltanti da parte delle ditte aggiudicatarie della produzione dei nuovi distintivi di grado per le Forze Armate, nell’ambito del riordino dei ruoli e delle carriere previsto dal decreto legislativo 94 del 2017 che ha introdotto nuove qualifiche apicali”.
Documentato nel corso delle indagini “uno specifico e ben collaudato sistema corruttivo” tra imprenditori e ufficiali delle Forze Armate”. Sono stati accertati “autonomi e distinti episodi delittuosi” commessi da ufficiali dell’Aeronautica militare che “si pongono in condizione di stabile asservimento ad interessi privati”.
Complessivamente, le indagini “hanno permesso di svelare turbative d’asta e frodi negli appalti delle Forze Armate per un valore pari a 18 milioni e mezzo di euro”.