Un Giro d’Italia schiacciato da Nord e da Ovest. La corsa rosa, alla luce delle deliberazioni dell’UCI, è la più penalizzata tra i grandi giri, nel nuovo calendario stagionale. Il Coronavirus ha ovviamente obbligato a scelte impopolari, ma sovrapporre il Giro a sette classiche del Nord Europa e alla Vuelta spagnola (per sei tappe), rischia di condizionare fortemente il parco partecipanti.
Il Giro d’Italia partirà infatti il 3 ottobre, con 21 tappe e due giorni di riposo fino alla conclusione, prevista per il 25 ottobre. Queste, invece, le classiche che si sovrapporranno con la corsa targata Gazzetta: classica di Amburgo (3 ottobre), Liegi-Bastogne-Liegi (4), Amstel Gold Race (10), Gand-Wevelgem (11), Giro delle Fiandre (18), De Panne (21) e la Parigi-Roubaix di domenica 25 ottobre. Una giornata, quella del 25, che avrà del paradossale.
Nello stesso giorno, infatti, avremo l’ultima tappa del Giro d’Italia, la leggendaria Roubaix e la scalata del Tourmalet alla Vuelta. Un sogno, se solo tutti i migliori potessero partecipare alle tre gare. Invece, alla luce del calendario, le squadre dovranno organizzare delle formazioni rimaneggiate.
Per quanto riguarda le altre corse sul territorio italiano, ad aprire la stagione sarà la Strade Bianche, in programma il 1° agosto. Scongiurata, invece, l’ipotesi della Milano-Sanremo a Ferragosto. Per evitare di complicare la situazione della viabilità in Liguria, la data scelta è quella dell’8 agosto. Ferragosto, invece, sarà dominio del Giro di Lombardia. Il campionato italiano andrà in scena in Veneto, con arrivo a Cittadella, il 23 agosto. Quanto al Mondiale, questo andrà in scena in Svizzera a fine settembre.