“Dopo 24 ore abbiamo già avuto 500mila download, questo significa che l’applicazione è stata apprezzata nella sua semplicità e i cittadini ne hanno capito l’utilità”. Lo ha detto la ministra per l’Innovazione Paola Pisano al Tg1 a proposito della App Immuni.
“I cittadini ne hanno compreso l’utilità”. “Siamo il primo grande paese in Europa – prosegue – tra i primi al mondo, ‘Immuni è stata sviluppata nel pieno rispetto della privacy”.
Il via libera dal Garante della Privacy
Il Garante per la protezione dei dati personali ha autorizzato il ministero della Salute ad avviare il trattamento relativo al Sistema di allerta Covid-19 (app “Immuni”).
Sulla base della valutazione d’impatto trasmessa dal ministero, il trattamento di dati personali effettuato nell’ambito del Sistema “può essere considerato proporzionato, essendo state previste misure volte a garantire in misura sufficiente il rispetto dei diritti e le libertà degli interessati, che attenuano i rischi che potrebbero derivare da trattamento – spiega il Garante in una nota -. Tenuto conto della complessità del sistema di allerta e del numero dei soggetti potenzialmente coinvolti, il Garante ha comunque ritenuto di dare una serie di misure volte a rafforzare la sicurezza dei dati delle persone che scaricheranno la app. Tali misure potranno essere adottate nell’ambito della sperimentazione del Sistema, così da garantire che nella fase di attuazione ogni residua criticità sia risolta”.
In particolare, l’Autorità ha chiesto che “gli utenti siano informati adeguatamente in ordine al funzionamento dell’algoritmo di calcolo utilizzato per la valutazione del rischio di esposizione al contagio. E dovranno essere portati a conoscenza del fatto che il sistema potrebbe generare notifiche di esposizione che non sempre riflettono un’effettiva condizione di rischio. Gli utenti dovranno avere inoltre la possibilità di disattivare temporaneamente l’app attraverso una funzione facilmente accessibile nella schermata principale”.
I dati raccolti attraverso il sistema di allerta non potranno essere trattati per finalità non previste dalla norma che istituisce l’app.
Dovrà anche essere garantita la trasparenza del trattamento a fini statistico-epidemiologici dei dati raccolti e individuate modalità adeguate a proteggerli, evitando ogni forma di riassociazione a soggetti identificabili e adottando idonee misure di sicurezza e tecniche di anonimizzazione. Dovranno essere introdotte misure volte ad assicurare il tracciamento delle operazioni compiute dagli amministratori di sistema sui sistemi operativi, sulla rete e sulle basi dati.