Dal 10 al 14 maggio Silvia Romano con la sua liberazione dopo 18 mesi di prigionia ha dominato i media nazionali ma “dividendo” gli italiani e gli stessi organi d’informazione: la sua visibilità ha superato tutti, tranne Papa Francesco, e il suo nome è stato abbinato il più delle volte alle parole “islam”, “social” e “insulti”.
E’ quanto emerge dal monitoraggio svolto da Mediamonitor.it, che utilizza tecnologia e soluzioni sviluppate da Cedat 85, azienda attiva da oltre 30 anni nella fornitura dei contenuti provenienti dal parlato.
Per 4 giorni Silvia Romano ha dominato i media “dividendo” gli italiani
Mediamonitor.it ha analizzato oltre 1.500 fonti d’informazione fra carta stampata (quotidiani nazionali, locali e periodici), siti di quotidiani, principali radio, tv e blog, alla ricerca delle parole più utilizzate dai media in abbinamento al nome di Silvia Romano.
Dal giorno successivo all’annuncio della sua liberazione fino a giovedì 14, Silvia Romano, è stata la più citata sui media italiani toccando il picco giorno mercoledì 13 (1889 citazioni) con le aggressioni verbali e dimostrative all’indirizzo della cooperante milanese.
Nei cinque giorni esaminati il nome di Silvia Romano è stato pronunciato almeno una volta ogni 3 minuti e mezzo sulle radio e tv nazionali e sulle principali emittenti regionali, per un totale di 1974 citazioni. Soltanto Papa Francesco ha avuto più menzioni: 3964.
L’analisi di Mediamonitor.it ha evidenziato che il picco di esposizione sulle radio e sulle tv si è avuto l’11 maggio (286 menzioni): il giorno in cui Silvia Romano è tornata nella sua casa di Milano. Le giornate del 12 e del 13 maggio hanno fatto segnare, invece, il picco di esposizione su carta stampata e web, con rispettivamente 1772 e 1889 citazioni.
Mediamonitor.it ha rilevato che, dal 9 al 18 maggio, il termine più ricorrente affiancato sui media a Silvia Romano è stato “Islam”, con 3018 citazioni, seguito da “social” (2767): fin dall’annuncio della liberazione della giovane, infatti, la rete si è scatenata passando dalla iniziale commozione alle polemiche sulla conversione della ragazza e sul pagamento del riscatto, fino a sfociare in veri e propri insulti.
I termini “riscatto” (2279 citazioni) e “insulti” (1504) sono rispettivamente al quarto e al settimo posto fra quelli più ricorrenti; Giuseppe Conte (2336), che via tweet ha dato notizia della liberazione di Silvia Romano e l’ha accolta al suo arrivo a Ciampino, è terzo, mentre il ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio (1959) è al quinto posto, precedendo la parola Al Shabaab (1691), il gruppo jihadista legato al terrorismo responsabile del rapimento della giovane.
“Terrorismo” (1357 citazioni) e “terrorista” (1307), quest’ultimo riferito soprattutto alla bagarre scoppiata alla Camera, quando il deputato della Lega Pagano ha definito Silvia Romano “neo terrorista”, sono rispettivamente all’ottavo e al nono posto.
In decima posizione, con 1271 menzioni, troviamo “Aisha”: il nome scelto da Silvia dopo avere abbracciato l’Islam precede Giorgia Meloni (907) e Matteo Salvini (896), affiancati alla giovane per le critiche espresse sulla sua vicenda. Meno consistente l’associazione con parole come “ong” (819), “Corano” (654) e “conversione” (395).