Tra dubbi e incertezze si riparte, anche in Sicilia. Riaprono i battenti e alzano le saracinesche le attività commerciali, dopo circa due mesi di chiusura a causa della diffusione del coronavirus.
Anche se, avverte il presidente della Regione, Nello Musumeci, “sarà necessario rapportarci con il dato epidemiologico e se il dato dovesse subire variazioni si dovrà intervenire subito, senza aspettare Roma, ma oggi in Sicilia respiro un’aria nuova, è tornato il sorriso in bocca”.
“Noi – spiega Musumeci, intervenendo alla trasmissione Omnibus su La7 – abbiamo chiesto autonomia e questo vuol dire soprattutto responsabilità, significa capacità di assumere l’onere delle conseguenze, sia positive che negative. Il governo su questa tesi ha tergiversato, ha perso tempo e abbiamo perso una notte insonne nel confronto con Roma, ma alla fine le linee guida che noi regioni avevamo proposto al presidente del Consiglio sono diventate materia del premier”.
“A parte un po’ di teatralità – sottolinea Musumeci – la verità è che l’Italia non è un territorio omogeneo, anche dal punto di vista del dato epidemiologico e questo è sotto gli occhi di tutti. Il mezzogiorno se l’è passata meglio. La riapertura rappresenta una molla psicologica, qui siamo al deserto dell’economia, ognuno spera di poter guardare avanti con un minimo di prospettiva. Davanti abbiamo due domande: quanti posti di lavoro perdiamo? Quante vite umane perdiamo? Sono due facce della stessa medaglia e nessuno può dare una risposta certa, perchè non abbiamo esperienza, non abbiamo parametri con i quali rapportarci”.
“Per ora – aggiunge – non abbiamo posto alcuna sanzione per chi gira senza mascherina ma ho visto tante persone che girano senza e non escludo nei prossimi giorni di prevedere sanzioni”.