La guerra di propaganda tra Stati Uniti e Cina sulle responsabilità per la diffusione del Coronavirus si arricchisce di una nuova pagina, scritta a Pechino. Usando l’animazione dei pupazzini in stile Lego, l’agenzia di stampa cinese Xinhua, la Cina ha respinto le accuse di Donald Trump di aver nascosto al mondo le informazioni sulla nascita del virus e della sua pericolosità, ma anche di aver ritardato lo scambio di notizie.
Una presa in giro, simpatica per quanto si voglia al modo di comunicare del presidente degli Stati Uniti Trump. Con l’animazione dei pupazzi, un antico guerriero insieme a un gruppo di infermieri in tute sterili per la Cina contrapposti alla Statua della Libertà per gli Usa, il video ricorda i tempi e i modi di aver informato, già a dicembre, dei primi casi di una strana forma di polmonite, seguito a gennaio della notizia della scoperta del nuovo virus e dei pericoli connessi.
Pechino rinfaccia a Washington di aver sottovalutato la malattia, considerandola una semplice influenza, di aver ritenuto le misure di profilassi assunte in Cina come forme di violazione dei diritti personali e attribuendo il gran numero di vittime all’arretratezza del sistema sanitario di quel paese e, in sostanza, di aver mentito sui dati.