Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Giuseppe Conte e del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, ha approvato un decreto legge che introduce disposizioni urgenti in materia di tutela dei dati personali nel tracciamento dei contatti e dei contagi da Covid-19.
Via libera ad app su coronavirus, mancato uso non limita diritti
Il testo prevede che, presso il ministero della Salute, sia istituita una piattaforma per il tracciamento dei contatti stretti tra i soggetti che installino, su base volontaria, un’apposita applicazione per dispositivi di telefonia mobile.
L’applicazione sarà complementare rispetto alle ordinarie modalità già in uso da parte del Servizio sanitario nazionale.
Il ministero adotterà misure tecniche e organizzative idonee a garantire un livello di sicurezza adeguato ai rischi elevati per i diritti e le libertà degli interessati, sentito il Garante per la protezione dei dati personali. Per impostazione predefinita, i dati personali raccolti dall’applicazione saranno esclusivamente quelli necessari ad avvisare gli utenti dell’applicazione di rientrare tra i contatti stretti di altri utenti accertati positivi al Covid-19, nonché ad agevolare l’eventuale adozione di misure di assistenza sanitaria in favore degli stessi soggetti.
Il trattamento effettuato è basato sui dati di prossimità dei dispositivi, resi anonimi, oppure, ove ciò non sia possibile, pseudonimizzati. E’ esclusa in ogni caso la geo-localizzazione dei singoli utenti. Sara’ garantita la riservatezza, i dati relativi ai contatti stretti saranno conservati per il periodo strettamente necessario al trattamento, la cui durata e’ stabilita dal ministero della Salute.
I dati sono cancellati in modo automatico alla scadenza del termine. Il mancato utilizzo dell’applicazione non comporti alcuna limitazione o conseguenza in ordine all’esercizio dei diritti fondamentali dei soggetti interessati. L’utilizzo dell’applicazione e della piattaforma, nonché ogni trattamento di dati personali saranno interrotti alla data di cessazione dello stato di emergenza disposto con delibera del Consiglio dei Ministri del 31 gennaio 2020, e comunque non oltre il 31 dicembre 2020, ed entro la medesima data tutti i dati personali trattati siano cancellati o resi definitivamente anonimi.