Aprire le chiese per consentire ai fedeli di partecipare alle messe, a Pasqua. In condizioni di sicurezza, certo, e nel rispetto delle regole di distanziamento fisico.
Era la proposta di Matteo Salvini, l’ultima sua battaglia, già bollata come demagogica da avversari politici e persino dai vescovi italiani. Una proposta impossibile perché inattuabile. Che persino la sua principale alleata, Giorgia Meloni ha detto di aver capito. E, certamente, non l’hanno recepita, condivisa, la quasi totalità degli italiani che l’hanno clamorosamente bocciata.
Secondo un sondaggio dell’Istituto Ixe’, svolto per la trasmissione Carta Bianca della Rai, alla domanda “Matteo Salvini ha proposto di aprire le chiese a Pasqua, sostenendo che la scienza da sola non basta, serve il buon Dio. Rispetto alla proposta di tenere le chiese aperte a Pasqua, lei è?”, l’81% si è detto contrario.
Una maggioranza schiacciante, che non lascia adito a dubbi sull’opinione degli italiani, ormai consapevoli della necessità di portare fino in fondo gli sforzi e i sacrifici per porre fine all’epidemia.
A costo di rinunciare alla partecipazione fisica alla celebrazione eucaristica nel giorno più importante per i credenti.
Una percentuale che comprende per forza di cose anche tanti cattolici, a fronte di un esile 12% di favorevoli.
Percentuali che si sovrappongono a quelle del sondaggio sull’uso delle mascherine: mentre non tutte le regioni hanno ancora deciso se i cittadini debbano indossarle o meno, l’88% degli italiani sostengono che sia giusto l’obbligo di metterle, quando si esce per strada.