Rispetto a quanto comunicato in conferenza stampa dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana e dall’assessore al Welfare, Giulio Gallera, sale a 6 il numero dei decessi in Lombardia a causa del Coronavirus.
L’ultimo caso, rende noto la Regione, riguarda un uomo di 62 anni, che aveva gia’ importanti compromissioni a livello cardiaco e renale, ed era stato trasportato al Sant’Anna di Como dall’Ospedale di Lodi.
Il bilancio complessivo delle vittime in Italia sale cosi’ a sette.
“Vogliamo coinvolgere i governatori e dobbiamo evitare che alcuni, pressati dalle istanze delle comunita’ territoriale, possano adottare iniziative autonome che non sono assolutamente giustificate”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, parlando con i giornalisti fuori dalla sede della Protezione Civile in merito all’emergenza coronavirus.
“Dobbiamo adottare provvedimenti innanzitutto concordati, nel segno dell’adeguatezza e proporzionalita’. Io ho adottato la linea dell’assoluta trasparenza – ha aggiunto Conte -. Dobbiamo avere fiducia reciproca. Su questa base pero’ tutti ci devono ascoltare e seguire le indicazioni. Non e’ possibile che si vada in ordine sparso. Una misura sproporzionata e non concordata rischia di essere dannosa”.
“L’impatto economico potrebbe essere fortissimo, ma al momento non possiamo fare previsioni – ha spiegato il premier -. Quello che possiamo fare in questo momento e’ prendere alcune misure. Il ministro Gualtieri ha gia’ sospeso il pagamento dei tributi nelle zone rosse”.
Poi una replica a Matteo Salvini, secondo il quale il Governo dovrebbe pagare per gli errori nella gestione dell’emergenza.
“Qualcuno dovrebbe pagare per le sciocchezze e per gli attacchi strumentali”, ha affermato Conte. Salvini ha anche detto di non avere ricevuto telefonate dal premier e che il suo telefono e’ sempre acceso.
“Non vorrei essere costretto a far vedere le telefonate senza risposta o i messaggi di Whatsapp – ha sottolineato il presidente del Consiglio -. Salvini sara’ invitato al tavolo che terremo con le opposizioni. Nel frattempo dovrebbe astenersi dallo speculare”.
“Dopo la riunione al MiBACT, di alcuni giorni orsono, sul tema degli impatti dell’emergenza coronavirus sulle imprese del settore, si attendevano risposte chiare, tempestive e concrete, che pero’ non sono arrivate. A seguito del recente e repentino aggravarsi degli eventi, Aidit, Assoviaggi, Astoi e Fto chiedono con forza che il turismo sia tutelato e supportato in questo momento di profonda crisi. E’ necessario che le istituzioni mettano prontamente in campo misure di sostegno straordinarie per le imprese turistiche, che contribuiscono al PIL per il 13% e, per il 14,7% all’occupazione nazionale”. E’ quanto si legge in una nota delle Associazioni del Turismo, che chiedono l’apertura dello stato di crisi.
“Il turismo non e’ solo incoming ma e’ anche outgoing, business travel, gite scolastiche, eventi, congressi – si legge nella nota congiunta -. Nelle ultime settimane il comparto del turismo organizzato (agenzie di viaggi e tour operator) ha assistito non solo ad un azzeramento della domanda verso la Cina e verso le altre mete asiatiche, ma anche ad un blocco della domanda di viaggi in generale per tutte le destinazioni del mondo, oltre che a un raddoppio delle richieste di cancellazione di viaggi“.
“Inoltre – prosegue la nota -, alcuni Paesi esteri stanno adottando misure restrittive nei confronti dell’ingresso di viaggiatori italiani, fattore che determina un ulteriore aggravio del danno, che e’ gia’ molto ingente. La recente sospensione dei viaggi di istruzione in Italia e all’estero, per cittadini residenti su tutto il territorio nazionale disposta dal MIUR, rischia poi di ricadere interamente su aziende che hanno anticipato il pagamento dei servizi ai fornitori”. “Anche sui viaggi di affari – sottolinea la nota – si e’ riscontrata una brusca frenata dei volumi a seguito di policy piu’ restrittive, di misure di prevenzione introdotte dalle aziende e per effetto della cancellazione di eventi e fiere”.
“Aidit, Assoviaggi, Astoi e Fto, che hanno costantemente apportato il proprio contributo ai tavoli di lavoro convocati dalle Istituzioni – evidenzia la nota -, chiedono pertanto risposte concrete alle urgenti necessita’ della filiera del turismo organizzato e chiedono che il Governo, alla pari di quanto accaduto in analoghe situazioni di forza maggiore, dichiari lo stato di crisi del comparto, adottando misure straordinarie che consentano la sopravvivenza delle imprese interessate dalla crisi ed il permanere degli attuali livelli occupazionali”.
“Venendo incontro alle richieste arrivate dal mondo dello sport e fermo restando il divieto di manifestazioni sportive a porte aperte per sei regioni del Nord Italia, abbiamo comunque acconsentito allo svolgimento di gare a porte chiuse“. Lo ha dichiarato il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, ospite a Tg2 post.
La richiesta di poter disputare gare a porte chiuse nel prossimo weekend era arrivata dal mondo del calcio e in particolare dalla Lega di Serie A. “Abbiamo deciso di vietare le manifestazioni sportive, oltre che in Lombardia, Veneto e Piemonte, anche in Friuli-Venezia Giulia, Liguria ed Emilia Romagna. Il divieto vale fino a domenica prossima, 1 marzo” ha aggiunto il ministro Spadafora.
“Il decreto verra’ firmato tra stanotte e domattina – ha aggiunto parlando dell’emergenza legata alla diffusione del Covid-19 in Nord Italia – Non abbiamo ritenuto di dover estendere il provvedimento al resto d’Italia perche’, come ci ha spiegato la comunita’ scientifica, in questo momento c’e’ una zona di focolai che abbiamo limitato, mentre per il resto d’Italia non esistono condizioni per creare allarmismo e prendere misure altrettanto gravi”.