“Questa partita si vince lavorando tutti insieme. La priorità per me è la difesa del diritto alla salute“. Lo dice il ministro della Salute Roberto Speranza, in un’intervista al Corriere della Sera sull’emergenza coronavirus. Alla domanda se i voli per e dalla Cina restano chiusi, Speranza risponde così: “Sì, non cambiamo linea, pensiamo sia giusto aver scelto una risposta più prudenziale rispetto ad altri Paesi. Le persone infettate sono 35 mila nel mondo, con una crescita media di 3.500 al giorno. L’allarmismo è sbagliato, ma dobbiamo tenere una soglia di attenzione molto alta”.
L’epidemia “è ancora in fase espansiva. Io spero che le meritorie decisioni del governo cinese possano consentire di raggiungere presto il picco e iniziare la fase regressiva”, aggiunge il ministro, che riguardo ai voli sottolinea: “Abbiamo deciso insieme nella massima condivisione e insieme confermiamo che sono e resteranno chiusi. Lo ha detto anche Di Maio. C’è piena unità nel governo, con il presidente Conte e con i ministri abbiamo scelto di tenere il più alto livello possibile di salvaguardia”.
Riguardo agli italiani rimasti in Cina, “nessuno è bloccato. Ci stiamo facendo carico, con autorizzazioni straordinarie, sia dei rimpatri in Cina, sia del ritorno dei nostri concittadini in Italia – spiega Speranza -. Dopo i 56 italiani in quarantena alla Cecchignola, altri 8 sono in arrivo oggi. Chi vuole può rientrare, non ci risultano particolari tensioni da questo punto di vista”.