Continua a salire il bilancio delle vittime del coronavirus. In Cina, epicentro dell’epidemia, i morti salgono a 490 mentre i contagiati a 24.324, dopo la conferma di nuovi 3.887 casi. Lo rende noto la Commissione sanitaria nazionale cinese, riferendo di 65 ulteriori decessi a causa del virus nella sola provincia di Hubei.
Sono invece 898 i pazienti guariti e dimessi dagli ospedali. Intanto diversi Paesi europei hanno chiesto ai propri connazionali in Cina di rientrare in patria.
Coronavirus: sale a 500 il numero dei morti in Cina, quasi 25.000 i contagi
L’Organizzazione mondiale della sanità confida tuttavia nell’efficacia delle misure messe in atto per circoscrivere il morbo. “Mentre il 99 percento dei casi si trova in Cina, nel resto del mondo abbiamo solo 176 casi”, ha dichiarato il numero uno dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. “Ciò non significa che non peggiorerà. Ma di sicuro abbiamo una finestra di opportunità per agire”.
Intanto in Giappone almeno dieci passeggeri della nave da crociera in quarantena sono risultati positivi ai test. A bordo della nave c’erano 3.711 persone, test su 200 con sintomi.
Seicento italiani bloccati in Cina
Secondo Il Messaggero, sono circa seicento gli italiani, barricati in case o hotel in Cina per paura del contagio, che non riescono a trovare un volo o una triangolazione aerea idonea per fare rientro nelle loro città d’origine. I pochi voli disponibili sono infatti troppo costosi e alcuni connazionali non riescono più a lavorare. “In Italia pensano solo a chi è a Wuhan, aiutate anche noi”, hanno affermato.
Nel frattempo sono stati ad oggi dimessi 26 pazienti dallo Spallanzani di Roma dopo il risultato negativo del test per la ricerca del nuovo coronavirus. Presso l’Istituto sono ricoverati in questo momento 11 pazienti sintomatici provenienti da zone della Cina interessate dall’epidemia.