Il leader della Lega Matteo Salvini, al quartiere del Pilastro, periferia di Bologna, ha suonato al citofono di alcuni abitanti di un edificio, ipotizzando di trovare degli spacciatori, sulla base di indicazioni di residenti e militanti del partito. In particolare l’ex ministro dell’Interno ha parlato con una famiglia di origini tunisine, circondato da giornalisti, telecamere, e residenti, divisi tra sostenitori e critici del leader leghista.
Bologna, la provocazione di Salvini. Citofona in periferia a casa di un tunisino: “Lei spaccia”
Da cittadino italiano mi vergogno!
abbiamo superato tutti i limiti della decenza e del buonsenso. pic.twitter.com/8LvlTayXzG— Massimo (@Misurelli77) January 21, 2020
“A che titolo l’ho fatto? In qualità di cittadino”, ha poi risposto Salvini ai giornalisti. “Salvini sta suonando ai campanelli di Bologna alla ricerca di spacciatori. Salvini. Lo stesso che quando era ministro invece di occuparsi di combattere il traffico di droga andava in giro a fare comizi e scriveva leggi contro le ong. Cialtrone. Solo un cialtrone”, scrive su Twitter il parlamentare del Pd Matteo Orfini.