“Parma sarà la vetrina dell’Italia“. Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo al teatro Regio, dove ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione di Parma 2020 Capitale italiana della cultura. Presenti, tra gli altri, il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, ed il ministro della Cultura, Dario Franceschini.
“L’esperienza della Capitale della cultura è una straordinaria opportunità per porre in sinergia le istituzioni, le forze imprenditoriali e sociali, i corpi intermedi, le intelligenze e le sensibilità presenti nella città e nel territorio in cui è inserita – ha aggiunto Mattarella -. Quando si realizza una felice collaborazione tra pubblico e privato – come qui è avvenuto ed è stato sottolineato dal sindaco e dall’assessore alla cultura – si rafforza il tessuto civile, oltre che quello economico. I risultati positivi sono così destinati a perpetuarsi, in termini di turismo, di capacità di iniziativa, di mobilitazione di risorse, di forze, di crescita della società. L’Ateneo di Parma è tra i più antichi del nostro Paese. Ha sviluppato un forte legame con la città e, due mesi fa, all’inaugurazione dell’anno accademico, mi è apparso evidente come la sua tradizione sia posta a servizio di moderni traguardi sociali e culturali. Il tema scelto in quella occasione – la sostenibilità dello sviluppo – costituisce orizzonte del nostro impegno culturale, ma anche economico e civile”.
“Parma – ha evidenziato il Capo dello Stato – sarà una vetrina dell’Italia. E questo impegno la porterà a sentirsi sempre più città europea. È sede dell’Autorità per la sicurezza alimentare e questa istituzione dell’Unione, così integrata nel tessuto della città, non sarà estranea agli impegni di quest’anno. La sfida di un’alimentazione sana e di un’agricoltura sostenibile, sono grandi temi per il nostro futuro e possono essere affrontati con successo soltanto se sorretti da una crescita di consapevolezza e – appunto – di cultura. La qualità del cibo è cultura, e la catena agro-alimentare sarà settore cruciale dello sviluppo sostenibile della nostra Europa”. (ITALPRESS)