“Dopo anni di immobilismo e difficoltà del sistema Italia, siamo di fronte a un bivio importante. Credo sia giunto il momento di guardare avanti e pianificare, poiché il bivio in questione proietta una scelta chiarissima davanti a noi: o iniziamo a fare squadra, oppure ci relegheremo in un angolo senza via d’uscita”. Così, in una lettera a la Repubblica, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, dopo i recenti fatti in Iraq e Libia.
Libia, Di Maio “L’Italia può avere un ruolo solo se sa fare squadra”
“Non è infatti accettabile che in merito ai focolai di questi giorni, qualcuno tenti di polarizzare il dibattito pubblico intorno al dualismo emotivo della paura e, dunque, della violenza. La riflessione deve inevitabilmente essere più profonda. Non ci sono parti in causa per cui tifare, non è questa la vocazione naturale del nostro Paese”, aggiunge. Per Di Maio “sussistono bensì’ alleanze, come quella Atlantica, che contribuiscono a tracciare la strada da seguire. E sussiste la volontà di porsi come mediatori e facilitatori di un dialogo che, soprattutto in Libia, non deve e non può restare ancorato al palo. La Libia, prima di ogni cosa, è per il nostro Paese un tema di sicurezza nazionale”.
Ecco perchè “è questa convinzione che mi ha spinto a intraprendere un’azione di ricongiungimento delle posizioni di tutti i partner europei, con la consapevolezza che il processo di Berlino sia una tappa fondamentale, ma anche che sia una tappa da calendarizzare al più presto”.
Quindi “solo ricongiungendo tutti sotto l’ombrello europeo riusciremo a porre un freno alle interferenze dei singoli Stati, per poi lavorare insieme a un embargo totale via terra, via mare e via aerea che porti la Libia quanto meno verso una tregua. Questo è quel che sta facendo l’Italia. Sono convinto che l’Italia, dopo qualche silenzio di troppo, oggi abbia ancora molto da dire”, chiosa Di Maio.
(ITALPRESS).
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