Se il generale iraniano Qasem Soleimani non fosse stato ucciso nel raid all’aeroporto di Bagdad “centinaia o migliaia di americani sarebbero stati uccisi in un attacco imminente“. A dirlo il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, parlando al “The Sean Hannity Show” all’indomani dell’uccisione di Soleimani. Pompeo ha quindi bacchettato gli alleati europei, a suo avviso “non così disponibili” a comprendere i motivi che hanno spinto gli americani al raid.
“Ho trascorso gli ultimi due giorni a parlare con i leader mondiali, condividendo con loro ciò che stavamo facendo e perché, cercando il loro supporto. Alcuni sono stati fantastici – ha spiegato Pompeo -. Parlando invece con gli europei, invece, francamente non sono stati così disponibili come mi auguravo che fossero. Gli inglesi, i francesi, i tedeschi, tutti devono capire ciò che abbiamo fatto, ciò che gli americani hanno fatto, ovvero salvare vite anche in Europa”.
Intanto, in un clima di grande tensione, a Bagdad sono in corso i funerali del generale Soleimani: in migliaia sfilano lungo le vie della capitale irachena al grido di “Morte all’America”. Dopo le funzioni religiose, il corpo del generale sarà trasferito in Iran.
Smentiti dalla coalizione internazionale anti-Isis a guida Usa nuovi raid aerei sul distretto di Taji, a nord di Bagdad: alcuni media iracheni nella notte avevano parlato di un nuovo attacco nella zona che avrebbe provocato la morte di almeno sei persone. (ITALPRESS)