Nel quinquennio 2014-2018, il settore dell’editoria quotidiana e periodica ha visto ridursi i ricavi complessivi di oltre 670 milioni di euro, con una contrazione del 14,1%. La quota parte di ricavi domestici, cioè quelli ottenuti in Italia, pari a poco più di 3,5 miliardi di euro nel 2018, si è ridotta nel periodo osservato del 7,9%, pari ad una riduzione di 300 milioni di euro. Tuttavia, lo scorso anno, rispetto ai risultati registrati nel 2017, il comporto segnala una crescita complessiva del 4,6%, (+0,6% limitatamente ai ricavi domestici).
È quanto viene fotografato dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni nel focus bilanci 2014-2018, che illustra in maniera sintetica, l’analisi dei bilanci delle principali imprese operanti nel mercato dell’editoria quotidiana e periodica e in quello degli operatori di rete e gestori delle infrastrutture di radiodiffusione.
Sempre riguardo al settore dell’editoria, il margine operativo lordo (ebitda), mediamente pari al 9,3% dei ricavi durante il periodo 2014-2018, raggiunge il 12,4% nel 2018, mentre il margine operativo netto (ebit), con un valore medio di periodo del 2,4%, nel 2018 si attesta al 7,2% (in crescita di 3,8 punti percentuali rispetto al 2017). Dopo quattro esercizi chiusi sempre con valori negativi, il risultato d’esercizio consolidato nel 2018 è tornato in parità.
Per quanto riguarda i livelli occupazionali, gli effetti della crisi dell’editoria cartacea sono stati considerevoli. Tra il 2014 ed il 2018 le imprese considerate, anche a seguito delle operazioni di consolidamento che hanno caratterizzato il mercato, hanno ridotto gli organici del 7,8%, pari a circa 1.100 unità (il numero di addetti nel 2018 risulta essere pari a 12.700 unità rispetto alle 13.800 circa del 2014). (ITALPRESS)