La Manovra è legge dello Stato. Dalla Camera arriva l’ok definitivo nella notte, poco prima delle 5 del mattino. Il Governo ha incassato la fiducia con 312 voti favorevoli e 153 contrari, due gli astenuti. Al momento della votazione era presente anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e non sono mancate le proteste.
Cancellato l’aumento dell’Iva per 23 miliardi, ridotte le tasse sul lavoro per 3 miliardi, sono questi alcuni dei nodi principali sciolti dall’Aula.
Arriva al traguardo la prima manovra giallorossa, con decine di micronorme, molti rinvii e un impegno complessivo passato da 30 a 32 miliardi. Si punta sul piano ‘Cashless’ per la lotta all’evasione e si lancia il ‘Green new deal‘ per la riconversione verde dell’economia.
Non sono mancate le proteste. A pochi minuti dal voto finale, mentre interveniva Leonardo Donno del Movimento 5 Stelle, i deputati di Fratelli d’Italia hanno esposto uno striscione con la scritta “M5s parlava di rivoluzione, ora pensa solo a mangiare il panettone”.
Ed è stata bagarre, con l’intervento dei commessi. Federico Mollicone di Fdi è salito sui banchi e il presidente Fico lo ha espulso tra i cori della maggioranza che gridava: “Fuori, fuori!”.