La riforma sulle intercettazioni è ad un punto di svolta. Decisivo l’accordo raggiunto nella maggioranza sulla riforma scritta dall’ex ministro Andrea Orlando e che ora verrà parzialmente corretta. Il vertice sulla giustizia, risultato decisivo in questo frangente, ha dato anche il via libera all’avvio della prescrizione dal primo gennaio.
“Sono molto orgoglioso del fatto che il primo gennaio entra in vigore la riforma della prescrizione: tutti sanno quanto ci abbiamo creduto”, ha dichiarato il ministro Alfonso Bonafede. “Nel vertice è stato constatato che la legge sulla prescrizione entrerà in vigore il 1 gennaio. Dal 7 ci metteremo al lavoro per ridurre i tempi dei processi”.
Intercettazioni e prescrizione, il punto sulla giustizia
“Ho dato disponibilità a rivederci per accelerare i tempi del processo perché è questo che vogliono tutti i cittadini, tutti gli addetti ai lavori”. E sulle modifiche alla legge Orlando: “Il pubblico ministero torna ad avere la supervisione nella scelta tra intercettazioni rilevanti e non rilevanti; per il difensore ci sarà la possibilità di richiedere una copia solo delle intercettazioni rilevanti. Quelle irrilevanti le potrà ascoltare e se c’è divergenza sulla rilevanza o meno di queste si andrà dal pm”.
Alfredo Bazoli, capogruppo dem in commissione Giustizia alla Camera, ha rilanciato il contenuto dell’audizione in Commissione del procuratore generale presso la Corte di Cassazione, Giovanni Salvi, che ha approvato il blocco della prescrizione dopo il primo grado di giudizio, avvertendo tuttavia che dovrebbe valere solo per le sentenze di condanna e non di assoluzione.
Secondo Bazoli, inoltre, occorrerebbe un meccanismo di durata massima del processo di appello, per evitare processi infiniti. “C’è da chiedersi – ha puntualizzato Bazoli – per quale ragione il ministro della Giustizia continui a mettersi di traverso rispetto a una soluzione tecnicamente corretta e che spianerebbe la strada a un rasserenamento del clima politico“.