Da un lato, la guerra commerciale fra Stati Uniti e Cina, i dazi Airbus, il rischio recessione della Germania, la Brexit, le crisi politiche in Iran, Libia e Siria. Dall’altro, gli Accordi di Libero Scambio recentemente sottoscritti dall’Unione Europea con Canada, Giappone, Corea, Vietnam e America Latina. Sono solo alcuni degli aspetti della politica commerciale internazionale affrontati, a Palermo, in occasione dell’incontro “Trade policy Scenario – Opportunità e sfide per le imprese siciliane nell’era delle guerre commerciali”, organizzato da Sicindustria, partner di Enterprise Europe Network, in collaborazione con Confindustria.
I settori dell’export siciliano maggiormente interessati sono agroalimentare, edilizia, farmaceutica, ma anche automotive, energie rinnovabili, Ict. “Secondo l’ultimo outlook del FMI – ha detto Nino Salerno, delegato per l’internazionalizzazione di Sicindustria/Een – nel 2019 oltre il 90% delle economie mondiali crescerà meno di quanto previsto qualche mese fa e anche il commercio globale, per anni principale motore dello sviluppo economico, rischia di contrarsi per la prima volta dopo la grande recessione del 2008. In quest’ottica, particolare rilevanza può assumere il continente africano, oggetto di una strategia ad hoc da parte dell’Unione”.
Ed è proprio per rafforzare le relazioni imprenditoriali italiane in Africa e favorire i partenariati industriali che Confindustria – in collaborazione con E4Impact e ITC (International Trade Center) e San Patrignano – ha lanciato un progetto per lo sviluppo economico-sociale del continente favorendo la creazione di partenariati privato-privato con le imprese africane per nuove attività di business.
“La Sicilia – ha sottolineato Frank Cinque, direttore generale della Fondazione E4Impact – è un ponte naturale tra Europa, Mediterraneo e Africa, hub naturale degli investimenti europei verso l’Africa. Ci sono molte opportunità per le imprese dell’Isola di avviare collaborazioni con operatori africani e il partenariato privato-privato rappresenta uno strumento concreto per mettere in contatto start up e pmi africane”. (ITALPRESS)