È stato firmato dalle organizzazioni sindacali e dall’Abi il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei bancari che scadrà il 31 dicembre 2022. Questi, in sintesi, i principali punti dell’ipotesi di accordo: 190 euro di aumento medio mensile in busta paga ed eliminazione del salario d’ingresso.
Svolta sulla vendita di prodotti finanziari allo sportello: il protocollo del febbraio 2017 sottoscritto dalle organizzazioni sindacali e dall’Abi entra nel contratto nazionale e ciò si traduce in una stretta alle pressioni commerciali. Grazie a questa innovazione, in banca ci saranno maggiori protezioni sia per i lavoratori sia per i clienti per quanto riguarda la consapevolezza nelle scelte di investimento e l’acquisto di prodotti finanziari.
In aggiunta, per i bancari il mancato raggiungimento di budget e obiettivi di vendita, non intaccherà le valutazioni delle loro prestazioni lavorative. Viene, poi, introdotto il diritto alla disconnessione per assicurare maggior rispetto alla vita privata dei lavoratori. Viene creata una cabina di regia tra i sindacati e l’Abi per analizzare e condividere l’impatto delle nuove tecnologie nel settore bancario oltre che l’eventuale nascita di nuove figure professionali.
Arriva un ampio pacchetto di nuove norme e intese per favorire la conciliazione vita-lavoro, l’inclusione e le pari opportunità. Nasce, poi, la “banca del tempo”: le lavoratrici e i lavoratori bancari possono “donare” ferie, permessi e ore con finalità solidale a colleghe e colleghi. L’intesa è stata raggiunta dopo un anno di negoziato: il vecchio contratto era scaduto a dicembre del 2018. Il rinnovo interessa 282.000 lavoratrici e lavoratori delle banche aderenti ad Abi. L’accordo sarà sottoposto al vaglio delle assemblee dei lavoratori. (ITALPRESS)