Due minuti di applausi hanno seguito il discorso del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, davanti al Consiglio comunale di Milano, riunito in una seduta straordinaria per celebrare i 50 anni dalla strage di piazza Fontana.
Ad accogliere il Capo dello Stato davanti alla sede del Comune, il sindaco Giuseppe Sala e il governatore Attilio Fontana, che hanno poi partecipato alla seduta, insieme al Presidente del Consiglio Comunale, Lamberto Bertolè, il presidente dell’Associazione Familiari delle Vittime di Piazza Fontana, Carlo Arnoldi, il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, il segretario della CGIL, Maurizio Landini, il prefetto di Milano, Renato Saccone, e il questore di Milano, Sergio Bracco, il figlio e la vedova del commissario Luigi Calabresi, Mario e Gemma Capra Calabresi, e la vedova di Giuseppe Pinelli, Licia Rognini Pinelli.
Nel suo discorso, Mattarella ha definito il 12 dicembre del 1969 “una pagina indelebile e affermiamo il dovere del rispetto di una memoria collettiva, in una vicenda di cui si conoscono origini e responsabilità – ha detto -. Disinvolte manipolazioni strumentali del passato, persistenti riscritture di avvenimenti, tentazioni revisioniste alimentano interpretazioni oscure entro le quali si pretende di attingere versioni a uso settario, nel tentativo di convalidare a posteriori, scelte di schieramento”.
“Non si serve lo Stato se non si serve la Repubblica e, con essa, la democrazia. L’attività depistatoria di una parte di strutture dello Stato è stata, quindi, doppiamente colpevole – ha detto il Capo dello Stato – Un cinico disegno, nutrito di collegamenti internazionali a reti eversive, mirante a destabilizzare la giovane democrazia italiana, a vent’anni dall’entrata in vigore della sua Costituzione. Disegno che venne sconfitto”.
Il Presidente Mattarella ha voluto omaggiare le 17 vittime di quel pomeriggio di 50 anni fa, ma anche la memoria di uomini come Giuseppe Pinelli e Luigi Calabresi. (ITALPRESS)